ABBIATEGRASSO – Quattrocento anni fa, il reverendo Giovanni Alberto Dardanone, Prevosto di Abbiategrasso, si recò in visita alla chiesa parrocchiale di Castelletto e, nello stesso giorno, volle visitare l’oratorio di Santa Maria de Campo.
Un oratorio antichissimo, assegnato in passato agli Umiliati, poi trasferito ad altri proprietari. In quel momento la chiesetta appariva ridotta in rovina; in essa, tuttavia, si conservava ancora la statua marmorea della Beata Vergine con il Bambino in braccio, simulacro molto venerato dagli abitanti del luogo, soprattutto perché preservava i campi dalla tempesta. Per la condizione nella quale si trovava l’oratorio, “aperto da ogni parte e accessibile a tutti gli animali”, il reverendo Dardanone ordinò che la statua della Beata Vergine fosse trasportata nella parrocchiale di Castelletto, perché venisse venerata con maggior devozione.
Nella chiesa di S. Antonio si stava allora lavorando per la costruzione di una cappella in onore della Beata Vergine. Non si hanno molte testimonianze riguardanti la traslazione della statua, forse venne trasportata a Castelletto tra il gennaio e il giugno 1623. Si narra che il simulacro, giunto nella chiesa di S. Antonio, concedesse grazie e, per sua intercessione, accadessero miracoli non comuni. L’autorità ecclesiastica, informata dei fatti, inviò in visita pastorale Mons. Francesco Fedele, che giunse a Castelletto e ascoltò diverse testimonianze sui fatti accaduti, allo scopo di accertare in essi l’eventuale presenza di un intervento divino. L’autorità ecclesiastica però, dopo l’apposito processo, stabilì che nessuno degli avvenimenti descritti poteva essere considerato un miracolo. A Castelletto, nel 1627, si celebrò la prima festa, a noi nota, per la traslazione della statua della Madonna. Fu una festa assai solenne, con la partecipazione di musica, “pifferoni e trombetti” e con una processione.
Il prezioso simulacro, di fattezze gotiche e probabilmente l’unico esemplare di scultura trecentesca che Abbiategrasso possegga, dal 1623 rimase ininterrottamente nella chiesa parrocchiale di Castelletto, dove ancora oggi è venerato con devozione. Quest’anno, nel IV Centenario, sabato 13 maggio si terrà la solenne rievocazione storica e religiosa della traslazione della Madonna delle Grazie dall’oratorio di S. Maria de Campo alla chiesa parrocchiale di S. Antonio Abate a Castelletto. Il ritrovo è fissato per le ore 15.30 presso l’oratorio S. Maria de Campo; dal piazzale della chiesa alle ore 15.00 verrà predisposto un servizio navetta per Cascina S. Maria. Da lì alle ore 16.00 partirà il corteo che, accompagnato dal Corpo Musicale di Albairate e da figuranti in costume delle contrade del Palio di S. Pietro, lungo il Naviglio accompagnerà l’immagine della Vergine delle Grazie, traslata su un carro trainato da buoi, come allora, il cui ornamento richiamerà la civiltà contadina, mentre il percorso, come la chiesa, sarà addobbato con i colori bianco e azzurro.
L’arrivo è previsto per le 17.30/18.00 nel campo di calcio dell’Oratorio di S. Antonio, dove sarà celebrata la S. Messa. Concluderà la manifestazione religiosa un momento di festa con la risottata del Centenario. Sarà in distribuzione un opuscolo a libera offerta sulla storia dell’evento. Per ricordare i 400 anni è stata coniata una medaglia argentata con l’immagine della Madonna con il Bambino; il 27 e il 28 maggio, inoltre, sarà allestita presso Palazzo Stampa una mostra rievocativa, che vedrà esposti documenti d’archivio, insieme a preziosi oggetti e paramenti sacri, e naturalmente la statua originale della Madonna delle Grazie in marmo di Candoglia. M.B.