ABBIATEGRASSO – È morta sabato, a Milano, a 95 anni la restauratrice più autorevole, un’eccellenza che si è occupata di opere irripetibili. Basta dire che salvò l’Ultima Cena di Leonardo, che si occupò delle pitture di Giotto nella Cappella degli Scrovegni, senza contare le molteplici collaborazioni con musei come il Louvre. Pinin Brambilla si è occupata anche degli affreschi dell’Annunciata e ha frequentato Abbiategrasso. Tra gli abbiatensi che l’hanno conosciuta, l’arch.Maurizio Bianchi che la ricorda con queste parole:”La mia collaborazione fotografica è iniziata durante  i restauri dell’ Annunciata di Abbiategrasso, è poi proseguita documentando i lavori di restauro sugli affreschi di Masolino da Panicale a Castiglione Olona, Bernardino Luini alla Pelucca, San Sepolcro e Palazzo Borromeo di Milano solo per citarne alcuni, e innumerevoli beni del FAI tra i quali il Monastero di Torba e Palazzo dei Vescovi a Padova. Più che un lavoro con lei era un continuo imparare e un costante migliorarsi. Molto esigente dal punto di vista qualitativo e della precisione ma sempre con una grande umanità, intelligenza e anche ironia. Era sorprendente vederla, fino a pochi anni fa, salire sui ponteggi per controllare i lavori degli assistenti e non di rado intervenendo con pennelli e raschietto per dare l’ultimo tocco. Amava sempre ripetermi  ‘ma lei mi vede andare dalle amiche sedersi a bere il tè giocando a Canasta?’ Certamente no era la ovvia risposta. Una grande donna, un grande esempio da seguire. Almeno per me”. E.G.