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Quale futuro per l’ospedale di Abbiategrasso

ABBIATEGRASSO – L’associazione ProMuovi Abbiategrasso lunedì ha “mosso” parecchie persone che hanno affollato la sala consiliare per essere meglio informati sulla recente riforma sanitaria e sulle ricadute che avrà in particolare sull’ospedale cittadino. Un parterre adeguato all’importante argomento, oltre ai due consiglieri regionali, membri della Commissione Sanità, Carlo Borghetti (Pd) e Fabio Altitonante (FI), sono intervenuti il neo Direttore Generale dell’AO di Legnano Massimo Lombardo ed il neo Direttore Socio-Sanitario Marina Gerini. Dopo la presentazione del presidente di ProMuovi Abbiategrasso, Alberto Fossati, e il saluto del sindaco Arrara, ad entrare per primo nel merito della riforma, Carlo Borghetti (Pd) che ha illustrato come, anche la minoranza di cui fa parte, ha contribuito a trovare le soluzioni migliori per la sanità lombarda. “Una regione che ha realtà eccellenti da secoli ma che era ferma alla legge del 1997. Da tempo si sente l’esigenza di riconvertire al meglio la filiera dei servizi, soprattutto durante la gestione della convalescenza e della riabilitazione. La cronicità in continuo aumento ha reso necessario il riordino della sanità, ci sono sempre più persone e non solo anziane, da curare per tempi più lunghi e con maggiori costi. Sono chiamati quindi in causa i servizi sociali del comune, le case di riposo, i centri diurni, i centri per disabili e così via. Il Pd ha proposto diversi emendamenti che sono stati accolti nella riforma come il ticket graduato secondo la fascia di reddito (non si paga fino a 30.000 euro e oltre i 65 anni). E’ prevista un’agenzia di controllo e valutazione del sistema sanitario, soprattutto sull’appropriatezza degli interventi, Borghetti con alcuni esempi ha dimostrato che ‘La qualità si può ottenere anche spendendo meno’. Altri punti salienti sono la diminuzione dei rimborsi a forfait ora attentamente valutati e la facilitazione al cittadino con la possibilità di prenotare, pagare il ticket e ritirare il referto anche in farmacia”. Una criticità secondo Borghetti è che le ASST dipendono comunque dall’Ats (Agenzia Tutela Salute ex Asl)che detiene i cordoni della borsa per oltre 100 comuni, mentre il ruolo dell’Ats poteva essere svolto dalle ASST. Ma questa riforma sanitaria sarà costantemente monitorata, il primo tagliando il governatore Maroni lo ha annunciato per giugno. Fabio Altitonante (FI), a sua volta, ha ricordato che “la sanità lombarda è una delle migliori in Europa con un budget di 18 miliardi di euro di cui 518 milioni riguardano prestazioni a cittadini di altre regioni, tuttavia poiché l’organizzazione dipendeva da una legge del 1997 in una società che è molto cambiata, andava riformata. E’ andata crescendo soprattutto la cronicità quindi maggiori bisogni e lunghe code. Ora l’’Azienda Socio Sanitaria Territoriale va a integrare l’AO con il territorio, si sono formati poli importanti a Milano, come quello del S. Carlo con S. Paolo e l’Ospedale del Bambino che accorpa Buzzi, Fatebenefratelli, Macedonia Melloni, Sacco, secondo il modello parigino. Era stata considerato di integrare l’ospedale di Abbiategrasso con Milano essendo la città la porta d’accesso dalla provincia. Abbiategrasso deve ritenersi fortunata perché è stato nominato Direttore Generale Massimo Lombardo che conosce molto bene la struttura e il territorio, il Cantù ha delle specificità importanti come oculistica, piede diabetico, chirurgia, conta su 80.000 persone del distretto, con 150.000 accessi e 490.000 prestazioni. Dei 18 miliardi se ne spendono 3 solo per i farmaci, ora con la riforma e un grande bando europeo si è trovato il modo per risparmiare, era intenzione abolire completamente il ticket ma il governo Renzi invece di tagliare alle regioni che sprecano e hanno debiti, ha tagliato le regioni più popolose e più produttive, quindi la Lombardia. L’ospedale di Abbiategrasso è una realtà che moniteremo, da conservare e rafforzare e in cui investire perché le eccellenze le fanno le risorse”. Il dott. Lombardo nuovo DG dell’ASST che comprende gli ospedali di Legnano, Abbiategrasso, Magenta, Cuggiono ha sottolineato che “l’integrazione, obiettivo della riforma, non è solo una somma aritmetica ma una vera innovazione. Il Golgi è una realtà straordinaria per il territorio cheper cronicità e invecchiamento richiede il 75% delle risorse sanitarie. Nuove sfide che richiedono una logica innovativa, quella che in questi anni ha portato a concepire un unico grande ospedale con 4 strutture con erogazioni diverse, ciascuna con le sue specializzazioni per dare il meglio al territorio, conservando rapporti storici importanti e reciproci con i grandi istituti milanesi, ricchezza della nostra regione. Dobbiamo valorizzare realtà come il Piede Diabetico che assegna un ruolo nazionale ad Abbiategrasso, seguendo anche la logica europea del superare i localismi. Abbiategrasso ora ha una struttura ospedaliera moderna, occorre integrare sempre più, sviluppare i progetti e trasformarli in realtà strutturate. Il nostro territorio può sviluppare sperimentazioni ed essere un laboratorio per la nazione”. Una sfida importante riguarda anche Marina Gerini, nominata Direttore Socio-Sanitario, una nuova figura che deve realizzare l’integrazione tra servizi sociali e sanitari. Conscia del suo ruolo, la dott.ssa Gerini si sta adoperando “per costruire anche su un piano organizzativo quanto riassunto dallo slogan ‘dal curare al prendersi cura’, che evoca un’attenzione non solo sanitaria ma una completa presa in carico del malato e della sua famiglia. Nella filiera socio-sanitaria il coinvolgimento delle amministrazioni comunali e delle loro strutture che offrono servizi è ineludibile. Così com’è importante il volontariato ed il 3° settore”. E.G.

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