ABBIATEGRASSO – Il concetto di ciclo economico si riferisce all’alternanza di fasi caratterizzate da intensità variabili dell’attività economica di un Paese. Queste fasi si manifestano in successione: crisi, depressione, ripresa ed espansione. È interessante vedere come questo schema si ripeta quasi sempre con successo, a meno che non accada un evento destabilizzante. Nel 2019 l’Italia, come buona parte degli altri Paesi europei, si trovava in fase di ripresa a seguito della crisi del 2008. Lo shock dovuto alla pandemia ha fatto inceppare il naturale ciclo economico della nostra Nazione e ha riportato instabilità e scarsità nelle casse dello Stato e nelle tasche degli Italiani. Per uscire da questa situazione è fondamentale investire sul lavoro e abbattere il muro della disoccupazione. Il progetto RiattivAzione, nato grazie alla collaborazione tra i Comuni dell’Abbiatense, Atticus, Acli, Fondazione Clerici, Auser e Fondazione di Comunità Ticino Olona, riapre con questi obiettivi, a sostegno dei soggetti lavorativamente più fragili e non solo. Sabato 15 gennaio, presso l’Auditorium dell’Annunciata, è stato presentato il progetto grazie agli interventi di vari ospiti. Ad aprire il convegno, condotto da Alberto Marini, è stato il sindaco di Abbiategrasso Cesare Nai, con una descrizione del quadro economico generale: “Vorrei ricordare che le difficoltà di questi anni non sono nuove, gli anni di pandemia sono stati preceduti da decenni in cui Abbiategrasso ha ridimensionato il proprio ruolo sul territorio. Negli ultimi due anni i settori che hanno subito una contrazione maggiore sono il terziario e l’agricoltura; il primo dei due ha subito, solo nel 2020, una perdita del 27%, rispecchiando l’andamento generale”. Successivamente si è entrati nel merito del progetto RiattivAzione con Alberto Taetti della cooperativa sociale Atticus, partner principale dell’aspetto organizzativo-strutturale in questa iniziativa: “Oltre al servizio di accoglienza, dando alle persone il tempo necessario per discutere le problematiche e la situazione in cui si trovano, viene offerto un servizio di scouting, non limitandoci a consigliare per la ricerca di un nuovo lavoro ma anche aggiornando le offerte nel tempo e monitorando gli eventuali colloqui sostenuti. Viene anche svolta una selezione dei settori di impiego per rendere il servizio personalizzato e il più efficace possibile. Parallelamente vengono svolte delle attività di orientamento di gruppo: un ciclo di 10 incontri che non si limitano all’elaborazione di un curriculum ma vertono anche sulla comprensione delle differenze di ricerca attiva e ricerca passiva di un nuovo impiego. Infine viene anche insegnata la capacità di utilizzare al meglio gli strumenti digitali che al giorno d’oggi risultano essere fondamentali per cercare lavoro”. L’intervento di Cristina Tajani, Consigliera esperta presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, è servito a dare una prospettiva più ampia all’incontro, mettendolo in relazione con le politiche sul lavoro applicate dal governo: “Il progetto è molto in sintonia con le progettualità che sto seguendo come Consigliera esperta del ministro del lavoro Andrea Orlando, relative a un pezzo del PNRR che spesso passa in sordina rispetto alle iniziative infrastrutturali o digitali. Di fatto vi sono piani legati all’inserimento lavorativo e alla formazione professionale, aspetti importanti che spesso sono stati trascurati a livello pubblico, nonostante la presenza capillare sul territorio dei centri per l’impiego”. La forza di questa iniziativa è rappresentata dallo sforzo congiunto di diversi Enti che si distinguono anche per la loro natura, pubblica, privata e sociale. L’unione di intenti ha permesso la progettazione e la realizzazione di una proposta che spicca per professionalità e per completezza dei servizi offerti alla cittadinanza. Alessandro Gastaldi