ALBAIRATE – “I profughi non sono più un’emergenza, ma una realtà che va affrontata. Non è possibile tirare su muri e dobbiamo sapere come risolvere questo problema tenendo l’equilibrio col tessuto sociale”. A dire queste parole è stata Agnese Losi, coordinatrice del dipartimento Welfare di Anci Lombardia invitata dal sindaco Giovanni Pioltini a raccontare “tecnicamente” cosa prevede il progetto SPRAR della Prefettura per quei Comuni che decidono di accogliere i profughi. Perché il sindaco, pur avendo presenziato alle riunioni sia con i sindaci favorevoli sia con i sindaci contrari, prima di decidere, lo scorso 17 maggio ha voluto che i cittadini fossero informati per poi sentire il loro parere. I Comuni che decidono di aderire allo SPRAR devono presentare un progetto culturale/assistenziale validato dal Viminale sulla base di indicatori rigidi e fondato su un percorso serio d’integrazione, di inclusione, di accoglienza, ad uso del territorio e gestito da associazioni o da cooperative. Gli alloggi offerti possono essere sia comunali sia privati; sul 100% della spesa economica, allo Stato spetta il 95%, ai Comuni spetterebbe invece il 5% ricalcolabile sulle persone o sui beni che il Comune impiega per l’applicazione del progetto. L’Amministrazione, proprio per dare un’informazione imparziale, ha voluto che in Aula Consigliare fosse presente anche la linea del NO per questo l’Assessore al Bilancio di Vermezzo, Paolo Giussani, ha letto la lettera inviata alla Prefettura e sottoscritta da 13 sindaci del Sud Ovest contrari all’accoglienza (11 i favorevoli); le perplessità riguardano il tema della sicurezza, ma soprattutto l’ingente spesa sostenuta dallo Stato per l’accoglienza dei profughi quando lo stesso taglia risorse ai Comuni senza dare risposte ai cittadini italiani in difficoltà economiche. Assente invece l’assessore di Robecco Alfredo Punzi che, impossibilitato a partecipare, ha inviato un messaggio accorato pro accoglienza letto dal sindaco Pioltini. Dagli interventi, molti dei quali fatti dai rappresentanti dell’associazionismo, del commercio, dell’educazione sembra che gli Albairatesi siano per il SI in nome di quell’accoglienza al diverso e allo straniero che da sempre ha distinto e distingue tuttora il paese. Nove gli interventi a favore tra i quali quello più significativo di Dario Oliviero, forte di varie esperienze di accoglienza di persone straniere fatte nella sua azienda agricola. Come lui il signor Rolandi che ha avuto un diverbio con un cittadino, che ha poi deciso di abbandonare la riunione. Le perplessità sono state sulla garanzia della sicurezza, sulla mancanza di un progetto nazionale di integrazione, sulla considerazione degli italiani come cittadini di serie B e su ciò che sarà richiesto ai Comuni terminata la prima fase di accoglienza. Le opposizioni si sono schierate tutte per il SI e lo stesso ha fatto anche il M5S per voce di Ivan Fassoli nonostante “… il fallimento della politica del governo”. Silenzioso Don Paolo Brambilla e con lui, prudentemente, l’intera maggioranza che non ha voluto sbilanciarsi e per questo criticata da Emanuele Petruzzelli. Il sindaco ha scritto al Prefetto informandolo del percorso decisionale nel quale è rientrato l’incontro del 17. Attualmente il Comune non ha alloggi disponibili né sono arrivate disponibilità abitative da privati. Se il Comune aderisse allo SPRAR accoglierebbe sei profughi, in caso contrario il numero arriverebbe a 13. Simona Borgatti