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Presunto terrorista islamico fermato a Gaggiano: è un marrocchino ricercato a livello internazionale con l’accusa di essere coinvolto nella strage del Museo del Bardo a Tunisi

GAGGIANO – Era ricercato, su di lui pendeva un mandato di cattura internazionale dell’autorità giudiziaria tunisina con le accuse di omicidio, sequestro di persona a mano armata e adesione a una organizzazione terroristica. E’ stato fermato martedì sera proprio a Gaggiano. Si tratta di un marocchino di 22 anni coinvolto nella strage al Museo del Bardo a Tunisi, lo scorso 18 marzo. Nell’attentato hanno perso la vita 24 persone. L’arresto è stato effettuato dalla Digos della Polizia e dal Ros dei Carabinieri. L’uomo era a casa di parenti, risultati tutti in regola con il permesso di soggiorno. L’accusa sarebbe quindi quella di essere coinvolto nell’attentato nel Museo, dove per diverse ore i terroristi tennero in ostaggio circa 200 turisti. Nell’attacco, rivendicato dallo Stato Islamico, morirono, oltre a un agente e due terroristi, 21 turisti stranieri, di cui quattro erano italiani. Si trattava di un pensionato 64enne di Novara, Francesco Caldara; un informatico torinese di 54 anni, Orazio Conte; una 72enne di Meda, vicino Monza, Giuseppina Biella; una dipendente di 54 anni del comune di Torino, Antonella Sesino. Altri 13 connazionali rimasero feriti, su un totale di 44.

 

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