CISLIANO – Nella settimana dedicata al grande evento milanese di Bookcity, giunto alla sua decima edizione, il Comune di Cisliano ha voluto partecipare attivamente all’evento, grazie alla rassegna Bookcity off, la manifestazione gemella che si tiene nei paesi dell’hinterland milanese.
La presentazione letteraria di questa edizione ha visto il nuovo romanzo giallo dell’autrice torinese Alice Basso, che ha presentato ai lettori cislianesi il terzo libro della serie con protagonista la dattilografa, nonché investigatrice privata, Anita Bo. Il giallo dal titolo “Un successo senza luce” è il terzo romanzo che vede protagonista la giovane Anita; la collana, nata nel 2020 con la pubblicazione del “Il morso della vipera”, è stata fin da subito apprezzata dai lettori della Basso, che la seguono fin dai suoi esordi nel 2015, dopo aver lavorato per diversi anni come traduttrice di opere inglesi, redattrice e autrice di testi per aziende di prodotti multimediali. Il nuovo romanzo vede nuovamente al centro la dattilografa Anita; questa volta però accade un fatto del tutto nuovo anche per lei.
A Torino è infatti tornato con la sua troupe il regista Leo Luminari, che vuole dare per l’ultima volta lustro e importanza alla sua città, patria negli anni Venti del 1900 del cinema italiano ed europeo. Il regista pertanto ha deciso di mettere sul grande schermo uno dei racconti pubblicati sulla rivista per cui Anita lavora, il che significa per la ragazza poter intervistare gli attori e curiosare sul set.
Anita da grande estimatrice del cinema è da subito entusiasta, ma l’entusiasmo dura poco; il corpo del regista Luminari viene, infatti, trovato senza vita in una camera d’albergo e con la sua morte scompare il sogno di poter conoscere i segreti del cinema. Dietro alla morte del regista, però, si potrebbe celare l’ombra del regime fascista e della censura nei confronti del genere giallo che spinge Anita e il suo collega Sebastiano a indagare.
Il romanzo della Basso è dunque un susseguirsi di indagini sui set cinematografici che uniscono e al tempo stesso dividono le grandi dive del cinema degli anni Trenta, dove ogni passo falso potrebbe far allontanare la protagonista dalla verità sull’omicidio di Luminari.
Il romanzo è dunque uno spaccato sulla Torino del periodo fascista che passa dall’art decò al razionalismo, perdendo la patria di città del cinema con la costruzione degli studi di Cinecittà a Roma. Toccherà dunque al lettore immedesimarsi nella protagonista e scoprire come il regista Leo Luminari ha perso la vita. Giacomo Menescardi