VERMEZZO CON ZELO – La decisione del sindaco Andrea Cipullo di inserire nel piano delle opere triennali la creazione di un polo culturale, da insediare al posto della scuola materna di Zelo, ha fatto esplodere la polemica. Non convince l’idea di accorpare tutti i ragazzi nelle scuole di Vermezzo. Il primo cittadino in un comunicato ha voluto chiarire il progetto e rispondere ad alcune critiche:

“Nessuno ha mai considerato Zelo una succursale: io ho sempre creduto nella fusione, un obiettivo importante che sono felice di aver portato avanti con l’appoggio di tanti cittadini. Creare un comune unico significa unire i servizi per migliorarli e potenziarli.

L’area della Materna di Zelo diventerà il nucleo culturale del nostro nuovo comune aperto e frequentato quotidianamente: scuola di musica, biblioteca, eventi, mostre, recite, spettacoli e manifestazioni verranno ospitate nel centro polifunzionale. Creare spirito comunitario significa anche essere in grado di creare dei luoghi di aggregazione per la comunità.

Chi è preoccupato per il sovraffollamento e per le dimensioni dell’attuale materna di Vermezzo, non ne ha alcun motivo: il trasferimento delle attuali classi non sarà fatto fino a quando la struttura esistente non sarà in grado di ospitare più bambini e più insegnanti. Questo significa che verranno fatte delle aule in più, verranno ampliati gli spazi comuni e la mensa e anche lo spazio esterno del giardino verrà utilizzato la parte di oltre 1.500 mq che oggi non è usata. Chi parla di turni in mensa, avrebbe potuto chiedere prima di lasciarsi andare a informazioni infondate.

Capisco che i cambiamenti possono destabilizzare, ma guardare al futuro significa ragionare in ottica di un unico paese. In un paese con poco meno di 6000 abitanti in cui tutti i servizi sono facilmente raggiungibili non ha senso avere due scuole dell’infanzia considerando i numeri con cui abbiamo a che fare. Al momento i bambini che frequentano l’asilo di Zelo non godono degli stessi ‘benefici’ dei bambini che frequentano una scuola più grande: il pasto non è preparato in loco, ma trasportato e servizi di pre e post scuola non sono sempre garantiti a causa del ristretto numero degli studenti. Unire i due asili in un’unica grande struttura, oltre a contribuire a creare un’unica comunità scolastica, permette a tutti i bambini di godere degli stessi servizi con la stessa qualità.

Qui c’è la volontà di creare una sola comunità perché è quello che siamo oggi”.

Luca Cianflone