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Pgt, revoca: il Pd attacca: “Che squallore”

ABBIATEGRASSO – “Un colpo di mano” così è stata definita dal Pd di Abbiategrasso la scelta della Giunta Nai che con la delibera datata 2 novembre chiede ai funzionari del Comune di Abbiategrasso di procedere sulla richiesta di non pubblicare sul Bollettino Ufficiale di Regione Lombardia l’approvazione della variante del Pgt approvata lo scorso mese di aprile e chiede nella prossima seduta del Consiglio Comunale la revoca della variante stessa. Mercoledì il gruppo consiliare del Partito Democratico ha convocato una conferenza stampa in Rinascita, presenti i consiglieri comunali Lele Granziero, Graziella Cameroni e Francesco Biglieri, insieme all’ex sindaco e attuale presidente del Cda di Amiacque Pierluigi Arrara. “400mila metri quadrati di territorio torneranno ad essere consumabili (5.562 mq residenziali e 355mila mq di superficie commerciale). Si torna ad una concezione di consumo del suolo a quei livelli esponenziali che noi abbiamo sempre combattuto” ha detto Granziero. “Un ritorno al passato, indietro di 15 anni, al Pgt targato Albetti-centrodestra” hanno sottolineato i piddini. “L’anomalia – sottolinea Granziero – è che due assessori della Lega Nord erano assenti e non hanno votato la delibera della giunta Nai. Il perchè lo lasciamo al sindaco, dal momento che ha già avuto non pochi problemi in Consiglio comunale a mantenere compatta la sua maggioranza. Una scelta che il Pd ritiene anche “irrispettosa” del percorso fatto con tutti i cittadini che hanno partecipato agli incontri di confronto sul Pgt. “Verranno buttati al vento soldi spesi e partecipazione: 600 ore di apertura dello spazio di Villa Sanchioli per l’ascolto dei cittadini, 150 persone coinvolte nei tavoli di lavoro, momenti di confronto con tutte le associazioni di categoria presenti sul territorio che hanno collaborato fattivamente per la realizzazione della variante” ha aggiunto Granziero. Ma il rischio più grande per le forze di centrosinistra è il ritorno della possibilità del centro commerciale “in un’area di pregio della nostra città, adiacente un monumento storico molto importante come l’Annunciata. Il nostro Pgt aveva scongiurato questa possibilità, imponendo come Comune la trasformazione di un pezzo importante della città”. Per Graziella Cameroni questa “manovra” della giunta Nai è “antidemocratica perchè non tiene conto di un lavoro di confronto durato anni. Per questo non può essere cancellato con un colpo di spugna, con questi mezzi da politica senza scrupoli. Se così si fa, vuol dire dichiarare apertamente alla città che si lavora per gli interessi forti, per la speculazione, per fare cassa con facilità e con spregiudicatezza, non certo per il bene della città”. Per il Pd, è un ritorno a un “passato fatto di cementificazione, di speculazione edilizia… La gente non vuole lo sfascio della nostra città. Non lo vogliono certo i commercianti che sanno benissimo cosa accade quando a poca distanza apre le porte un grande centro commerciale. – prosegue Cameroni – Chiudono i negozi in città e poi lentamente chiudono anche gli spazi commerciali interni al centro. E intanto gli anziani non trovano più il negozio di prossimità, quello nel quale andavano da una vita perchè sotto casa, perchè vicino al loro bisogno. E’ questo che vogliamo? E’ questo che proponiamo come modello di sviluppo? Che tristezza! Che squallore!”. L’ex sindaco Arrara ha aggiunto Tutti i Comuni che negli ultimi cinque anni hanno approvato una variante al Pgt l’hanno fatto in riduzione del precedente perchè la cultura del costruiamo ad ogni costo è passata e si sono visti i danni che ha lasciato. Ripristinando quel Pgt vuol dire che le nuove normative possono non essere rispettate. Spero vivamente che le forze giovani dell’attuale consiglio comunale possano rallentare questa cosa, e questo non vuol dire necessariamente accettare la variante fatta da noi. Invito la cittadinanza alla mobilitazione contro la scelta della giunta Nai che subiremo soprattutto come qualità di vita”. Alla domanda sul perché la passata Amministrazione non abbia pubblicato la variante sul Burl, senza il rischio di un revoca dell’Amministrazione di centrodestra, la risposta è stata: “La variante è stata approvata ad aprile, e i consulenti hanno consegnato la relazione della variante approvata il 17 di ottobre agli uffici quando la nostra amministrazione non poteva più agire. Verificheremo il perchè di questi ritardi…” ha spiegato Granziero.

 

 

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