L'eco della città

Persi i finanziamenti. La sentenza del TAR, per una Valutazione d’Impatto Ambientale non aggiornata, cancella la superstrada

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ABBIATENSE – Venerdì pomeriggio iniziavano ad arrivare messaggi e telefonate da parte di chi voleva appurare che le voci che circolavano sul pronunciamento del Tar contrario alla strada fossero o meno vere. Da una parte chi sperava da tempo e ha lottato per cancellare quella che ritiene “un inutile consumo di suolo” e “un progetto obsoleto”, e chi invece sperava che la nuova strada fosse cantierizzata il prima possibile per risolvere problemi di traffico e sicurezza. Sabato la notizia è diventata una certezza e sono stati in molti a gioirne, soprattutto sui social. Una vittoria per i molti contestatori della strada, a cominciare dai comitati e associazioni ambientaliste, agli enti quali Città Metropolitana e i Parchi Ticino e Agricolo Sud oltre ai Comuni di Cassinetta di Lugagnano e Albairate che avevano presentato ricorso già nel 2007 contro la realizzazione dell’infrastruttura. La motivazione della bocciatura del Tar è dovuta alla presenza di modifiche che non rientrano nel progetto originale e che non risulta siano state sottoposte a una nuova Valutazione d’Impatto Ambientale. Una  VIA non congrua quindi, un passaggio dovuto, secondo la Commissione tecnica, che il CIPE avrebbe ignorato approvando comunque il progetto. Anche il Ministero dell’Ambiente a luglio aveva espresso parere non favorevole, i giudici del TAR sono infine arrivati a dar ragione ai ricorrenti e ad annullare il finanziamento. Mentre il composito fronte del No festeggia e auspica ora diverse soluzioni per migliorare la viabilità proponendo soprattutto di potenziare il trasporto pubblico a cominciare dal raddoppio della linea Milano-Mortara e una rete di piste ciclabili, soprattutto i pendolari, costretti ogni giorno  ad usare l’auto per spostarsi, si dicono delusi e condannati a code e tempi che compromettono la qualità della loro vita. Chi arriva da Vigevano, da Parona, da Mortara infatti sperava che con il nuovo ponte sul Ticino e la nuova strada, avrebbe accorciato di almeno mezz’ora il viaggio verso Milano. Chi deve raggiungere Settimo Milanese ad esempio e i molti altri paesi  non  collegati dalla ferrovia si vede costretto ad usare l’auto e ritiene indispensabili strade più ampie e sicure o nuove strade alternative, a più corsie. Fautori della Vigevano- Malpensa  anche gli abitanti di Robecco che ritenevano di poter finalmente spostare all’esterno il traffico che ogni giorno attraversa il centro e che l’accensione del semaforo sul ponte ha evidenziato come insostenibile. Anche gli abitanti della zona di via Dante ad Abbiategrasso attendevano con impazienza la nuova strada che spostasse il traffico e diminuisse l’inquinamento che subiscono ogni giorno. Tanti quindi gioiscono e altrettanti invece invocano un ricorso in appello al Consiglio di Stato. Intanto però di certo c’è la perdita del finanziamento, 220 milioni saranno destinati alla realizzazione di un altro progetto, “proprio come è già successo a causa dei No e di richieste economicamente non sostenibili, per il raddoppio della ferrovia e per la Milano-Baggio, perdiamo tutti i finanziamenti e continuiamo a svalutarci” sostiene scuotendo la testa un amareggiato abbiatense che transita in piazza Marconi. E.G.

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