Le limitazioni imposte dai decreti e dalle ordinanze, permettendo gli spostamenti motivati all’interno del proprio comune, ci consentirebbero di poter continuare a sostenere i produttori locali, in particolare gli agricoltori del territorio, acquistando presso i loro spacci. Eppure è capitato che alcune persone che andavano o tornavano dalle cascine, a piedi o in bicicletta, munite di mascherine come da ordinanza regionale, siano state fermate da pattuglie delle forze dell’ordine. Due di queste persone sono state multate per diverse centinaia di euro. Sono state fermate lungo l’alzaia del canale scolmatore, il cui accesso sappiamo essere vietato, ma questo vale per tutto l’anno, e non ci risulta siano mai state sancite sanzioni prima d’ora. E comunque, tralasciando gli atteggiamenti inquisitori, il richiamare norme inesistenti tipo l’obbligo di fare la spesa nel supermercato più vicino, mettere in dubbio la veridicità dell’autocertificazione a seconda dell’abbigliamento (se sei con tuta e caschetto perché sei in bici non stai andando a fare la spesa, stai facendo il furbo), quello che ufficialmente viene contestato, nero su bianco, non è l’accesso al canale, ma che “…lo spostamento all’interno del proprio comune non è avvenuto per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute”.
Ma a cosa serve produrre un’autocertificazione se poi il singolo agente preposto alla nostra sicurezza ha il potere di valutare la sensatezza di dove decidiamo di andare a fare la spesa, quale mezzo utilizziamo per spostarci e cosa compriamo?
Fare la spesa dagli agricoltori locali non significa andare a fare una scampagnata. Le cascine e i prodotti che queste offrono sono il cuore di un tessuto produttivo e sociale che caratterizza questo territorio. Sono donne e uomini, anche molto giovani, che faticosamente, ogni giorno, si prendono cura della terra che coltivano per offrirci prodotti di qualità, anche biologici, nel rispetto delle stagioni e dell’impatto sull’ambiente. È una vocazione millenaria che ha modellato il meraviglioso paesaggio di cui è fatta la nostra città e le campagne che la circondano. È quello che ritroviamo sui nostri depliant turistici o che celebriamo con tanto di taglio del nastro ogni anno negli spazi della Fiera. È quello che siamo e che ci viene maggiormente invidiato da chi vive a Milano e hinterland, specie durante questa pandemia.
Ci chiediamo quindi con quale logica vengono interpretati i decreti, senza nessuna considerazione delle peculiarità di questo territorio, già messo in discussione da grandi progetti commerciali e infrastrutture.
Chiediamo al Sindaco Nai e alla sua giunta di sensibilizzare le forze dell’ordine al rispetto delle scelte individuali che non infrangono le norme effettivamente stabilite dalla autorità. Ci auguriamo che queste nostre riflessioni siano di stimolo al consiglio comunale, alle associazioni imprenditoriali e dei commercianti, ai media locali, agli agricoltori, ai comitati, alle associazioni culturali, alla cittadinanza tutta. Ringraziamo infine i produttori locali di questo territorio: non serviva certo una pandemia così terribile a dimostrare quale gigantesca risorsa materiale e di valori rappresentiate.
Grazie per l’attenzione
Gruppo di Acquisto Solidale Spesaccorta – Abbiategrasso”