ABBIATEGRASSO – Martedì 18 aprile in Municipio il PRC ha convocato una conferenza stampa per presentare il suo candidato sindaco: il compagno Emilio Florio. Ad annunciarlo il segretario della locale sezione, Maurizio Albini, che ha spiegato le motivazioni: “Abbiamo cercato di fare alleanze con Cambiamo Abbiategrasso e con Officina del Territorio ma non abbiamo trovato un accordo, abbiamo indetto un’assemblea aperta a tutti, sono arrivate diverse persone, tra queste anche Brizio e Florio, il direttivo del partito ha poi deciso di fare una proposta al compagno Florio per questa tornata elettorale. Florio ha detto le sue condizioni e ora siamo qui, orgogliosi di presentare la nostra lista perché riteniamo che non ci sia nessun’altra lista di sinistra, anche il Pd non è né di sinistra né di centro”. Carlo Amodeo, storico esponente di Rifondazione, ha aggiunto: “Siamo stati invitati a una riunione per le primarie ma c’erano persone che attualmente sono in maggioranza, le primarie ci sono sembrate inutili in assenza di un programma che invece c’era nel 2012. In questa maggioranza uscente c’erano squilibri quindi abbiamo detto No grazie e ci presentiamo da soli, con un simbolo ancora comunista”. Emilio Florio, ex assessore nella giunta Fossati, docente di storia e filosofia al liceo Quasimodo di Magenta, ha quindi preso la parola per spiegare perché un’altra lista. “Una scelta fatta non solo per il gusto di partecipare, 7 candidati a sindaco sono tanti ma c’è un vuoto politico, non solo in Abbiategrasso ma in Europa. La politica oggi è per lo più un rispettare parametri amministrativi di altri, meccanismi e vincoli europei, non c’è più nessun avversario, solo amministratori che cercano di far quadrare i conti, un buon amministratore è un burocrate, l’errore di Renzi è stato restringere gli spazi, trattare con Bruxelles pur tentando una sua strada, per questo ha fallito. Occorre dare un’alternativa come in Francia tenta di fare Mélenchon che sta dicendo che la Francia deve andare in Europa a dire che non rispetta i trattati. C’è uno spazio per chi crede che ci sia bisogno di politica. Avevo anche altro da fare ma ho deciso che questo discorso bisogna cominciare a farlo con una lista che non si apparenta ma chiede un voto utile per interloquire con gli altri candidati e capire cosa si intende fare con il Patto di Stabilità. Sforarlo è una questione delicata da decidere con i cittadini e con altri comuni. Troppo comodo dire vogliamo uscire dall’euro ma non sforare il Patto di stabilità, forse per non perdere 1/3 dello stipendio da amministratori? L’ospedale viene tagliato, si fanno scelte scellerate, non si combatte l’evasione, i capitali che viaggiano, la delocalizzazione…se vuole esistere la sinistra deve fare questi discorsi. Questa politica è sbagliata perché ingiusta e depressiva, blocca gli investimenti pubblici, ingessa i bilanci per i prossimi 20 anni, una scelta iniqua e folle dal punto di vista economico. Ditemi, se c’è un altro candidato che dice queste cose mi ritiro e faccio endorsement per lui!” Alle domande dei giornalisti che hanno riguardato i problemi del territorio, Florio ha risposto riguardo al lavoro, che prioritaria è la programmazione urbanistica di un comune perché incide su tutto il resto. Ritiene che la Vigevano-Malpensa non serva anche perché “non siamo negli anni ’60, non arrivano le merci ma le persone, serve un collegamento ferroviario migliore con Milano, come propone Zorzan, l’Anas pensa solo al suo profitto non alla sicurezza… “Alla domanda se voterebbe a favore della variante del PGT, ha risposto che bisogna resistere ad ogni costo all’arroganza e alla speculazione. Ecco i nomi dei candidati consiglieri comunali con Emilio Florio candidato sindaco: Maurizio Albini, Carlo Amodeo, Gabriele Arosio, Rosanna Broglia, Raffaele Brizio, Vilma Lina Cavalli, Marina Clementoni, Nino Cristiano, Luca De Mauri, Alberto Fontana, Erika Fontana, Mauro Fradegradi, Andrea Fumagalli, Gian Paolo Garbi, Mara Ghidorzi, Antonio Lifanti, Francesca Pannone, Lorenzo Pollenghi, Simona Rivetti, Alessandro Sala, Carlo Venturini. E.G.