L'eco della città

Partita del Cuore 2016, Freccia Azzurra vs “Tigri di Bollate”

GAGGIANO – Raggiunto il primo lustro di vita per la manifestazione “Partita del Cuore”, realtà

che vede coinvolte la locale Freccia Azzurra 1945 Volley e la squadra femminile delle detenute nel

carcere di Bollate, team dal nome aggressivo, “Le Tigri di Bollate” ma che nella realtà vede

coinvolte ragazze dall’aspetto quasi timido. Come sempre a fare da collante tra queste due realtà è

l’Associazione di Volontariato “Gli Amici di Zaccheo”, presenti come ogni anno con numerosi

volontari e il loro presidente Nicola Garofalo. A fare gli onori di casa, sabato scorso, prima il

presidente delle Freccia Azzurra Marco Pavesi e poco dopo il vicesindaco e assessore allo Sport

Francesco Berardi. Per questa edizione 2016 erano dodici le ragazze arrivate dal carcere di Bollate

al Palazzetto dello Sport di via Gramsci, seguite da personale della Polizia Penitenziaria che, privi

di divise di ordinanza e con una professionalità già dimostrata altre volte, hanno supervisionato

l’evento, garantendo le norme di sicurezza senza dare l’impressione del controllo al pubblico

presente. Nonostante l’arbitraggio di Carlo Colombo (direzione di gara partigiana direbbero in

molti) senza storia il risultato dei primi due set, che ha visto le ragazze di Gaggiano prevalere

ampiamente sulla formazione di Bollate. Più equo e combattuto il terzo set che ha visto invece la

squadre fondersi tra loro e disputare l’incontro a formazioni miste. Presente un cospicuo numero di

spettatori, formato prevalentemente da amici e parenti delle detenute che, una volta terminata la

gara, hanno avuto dal dirigente di Polizia l’autorizzazione a scendere in campo, condizione che ha

creato un bel momento di solidarietà tra baci ed abbracci tra tutti i presenti, apprezzatissimo da tutti

anche il ricco buffet offerto dagli organizzatori. Un breve e simbolico scambio di regali ha chiuso

un bel pomeriggio che ha donato alcune ore di gioia alle ragazze che stanno pagando errori che ci

auguriamo non si ripeteranno in futuro. Antonio Varieschi

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