ABBIATEGRASSO – Una grande mobilitazione, nata dall’esigenza di tanti cittadini che quando si è saputo delle intenzioni di  Essedue di edificare sull’area vicina all’Annunciata  un  centro commerciale e residenze per oltre 30.000 mq hanno deciso di unire le forze per fermare quello che considerano un progetto senza senso, che aggiungerebbe capannoni e abitazioni  destinati al degrado vista l’attuale situazione congiunturale. Un centro commerciale che toglierebbe linfa al centro commerciale naturale del centro storico, tra le associazioni e i cittadini che si stanno mobilitando, in prima linea infatti anche i commercianti che propongono di firmare la petizione che vuole fermare il Parco Commerciale. In pochi giorni i negozi che mettono a disposizione moduli e penna sono stati una sessantina ma sono in continua crescita. Così come sono tante le iniziative per informare e riflettere su un modello di sviluppo considerato inutile e dannoso. La “Rete di salvaguardia Territoriale” invita a parlarne lunedì 28 alle 21 al Folletto in via Lattuada, il comune di Rosate propone un convegno  domenica 10 novembre nella sala consiliare in via Vittorio Veneto 2 alle 9,30, tema: “Superstrade e centri commerciali, i rischi per agricoltura, ambiente e socialità”. Sul web circolano comunicati e interventi commentati e condivisi. Insomma il problema non lascia certo indifferenti e sempre più cittadini cercano di capirne di più e a loro volta ne coinvolgono altri. Venerdì e sabato si sono tenuti i primi banchetti al mercato e in piazza Marconi per raccogliere le firme di chi condivide la proposta di una variante al PGT (il Piano del Governo del Territorio che ha sostituito il PRG), che impedisca l’uso del territorio per la costruzione di altre e “dannose scatole commerciali per 26.000 mq nell’area AtS2 lungo viale Giotto e via Papa Paolo Sesto” com’è scritto nella Petizione preparata con la consulenza dell’avv. Fossati  che, come ha già esaurientemente illustrato sia nel Consiglio comunale aperto sia nella successiva assemblea pubblica, fatti i conti di quanto si andrebbe a costruire secondo i due Piani Attuativi presentati, quello di Essedue e quello di BCS, si tratterebbe di 27.000 mq di commerciale e 17.818 di residenziale sull’area AtS2 che ha una superficie di 526.000 mq superiore a quella dell’intero centro storico. Le due proposte, fa notare l’avv. Fossati, non osservano le prescrizioni del PGT e quindi sarebbero da rigettare, anche perché secondo l’art.21 il Comune avrebbe dovuto prevedere per quest’area considerata strategica, un piano di coordinamento degli eventuali interventi di tutti i proprietari, invece l’Amministrazione Nai non sembra voler far valere gli interessi pubblici, riconoscendo solo gli interessi dei privati a costruire. Quindi, citando  ancora il testo della petizione, “di fronte al pericolo di vedere irrimediabilmente compromesso lo sviluppo ed il corretto uso del suolo, davanti alla volontà dell’Amministrazione comunale di dare attuazione al suo PGT, attraverso questa scelta sbagliata per gli effetti negativi sul territorio, dannosa ed inutile, perché intende far costruire migliaia di metri quadrati di commerciale dentro scatoloni di cemento, che rischiano di mettere in ginocchio il settore del commercio di vicinato, importante per la nostra economia e i nostri livelli occupazionali e di alterare la fisionomia storica della nostra città” si invita la popolazione a firmare. Oltre alla Petizione si sta appurando se è possibile indire anche  un referendum, in tal caso il consigliere Domenico Finiguerra della lista civica Cambiamo Abbiategrasso, ha già  proposto un testo e comunicato la sua disponibilità a presentarlo in Consiglio comunale auspicando che  possa essere condiviso da tutte le forze politiche. E questo è solo l’inizio di un movimento in crescita, di persone che credono che la città meriti di più di scatole commerciali di cemento, che i giovani non meritino lavoro precario in queste strutture e che Abbiategrasso meriti iniziative che la rendano parte attiva nel processo di sviluppo e rinnovamento di  Milano pur mantenendo le sue caratteristiche storiche e ambientali. E.G.