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Ospedale Cantù, consulta sanitaria: “Occorre una mobilitazione forte”

ABBIATENSE – La Consulta Sanitaria di cui il sindaco è presidente,  eletto dalla maggioranza che ha cambiato la regola, si è incontrata per la 2° volta lunedì 12. Intorno al tavolo dell’ex sala consiliare di piazza Marconi, sedevano i rappresentanti delle associazioni Movimento del malato, Croce Azzurra, AMA e i politici indicati dalle varie forze politiche in Consiglio comunale. Presenti per la prima volta il sindaco Sergio Perfetti di Gaggiano, l’ass. Donato Bandecchi di Morimondo in sostituzione del sindaco Marelli e Michele Bianchi della lista civica Abbiategrasso Merita. Il sindaco/presidente Nai ha riferito di avere, lo stesso giorno, inviato la lettera stabilita con cui la Consulta  chiede un incontro al Presidente del Consiglio Regionale, Alessandro Fermi, e al Presidente della Commissione Sanità Emanuele Monti. Ai presenti è stato distribuito il verbale  poi Nai ha letto la delibera con cui la Commissione Sanità regionale all’unanimità, dopo il sopralluogo dello scorso anno, invitava a riaprire il P.S. di notte. Nai ha poi aggiunto di aver incontrato recentemente “per altri motivi l’ass. Gallera che si è reso disponibile a un confronto”. L’ass. Bandecchi ha ripercorso le tappe del declino dell’ospedale Cantù, a partire dal mancato coinvolgimento e ascolto delle realtà locali nella programmazione, nonostante la legge regionale 23 lo esiga. Ha messo in luce le criticità di quanto programmato nel Poas e le difficoltà che, dopo la chiusura notturna del P.S. del Cantù, deve sopportare quello di Magenta. “Il territorio ha bisogno di servizi sanitari, non ci sono trasporti pubblici efficienti, peggio ancora se si finisce a Legnano. L’assemblea dei sindaci dell’abbiatense se ne è occupata e ha chiesto un incontro all’assessore regionale dedicato, il leghista Sertori, che ha rimandato però al collega Gallera. Una risposta – ha continuato Bandecchi – che  non è piaciuta soprattutto ai piccoli comuni, viste le distanze da Magenta e da altri PS”. Il sindaco di Gaggiano è intervenuto mettendo in evidenza le contraddizioni dell’ente Regione e ha chiesto ai presenti  “se c’è uniformità di intenti per un percorso costruttivo e per ottenere qualcosa di concreto perché sull’ospedale di Abbiategrasso non si investe un euro e mi sembra che un invito a parlare sia come un brodino per un malato terminale…Occorre una strategia non solo per il P.S. ma per tutto l’ospedale, incominciamo ad alzare la voce, finora si sono tenuti atteggiamenti troppo morbidi”. Finiguerra (Cambiamo Abb.) ha ripreso l’idea già emersa di aggiungere  alle richieste di riapertura P.S. e potenziamento,  una mobilitazione forte, sotto al Pirellone, con tutti i sindaci con la fascia, le forze politiche, le associazioni e quanti più cittadini possibile, per un’azione politica forte di rilevanza mediatica. Il dott. Michele Bianchi, politico di Abbiategrasso Merita, ha parlato da tecnico, dopo 7 anni al P.S. di Magenta ora cardiologo/pneumologo al Cantù ha descritto una situazione molto preoccupante, una mancanza di sicurezza sia ad Abbiategrasso che a Magenta, “dove – ha detto –  arriva gente anche da Novara, sono aumentati gli accessie dopo la chiusura di Cuggiono e un’altra quindicina di persone da quando ha chiuso Abbiategrasso con un solo medico, senza rafforzare il personale a Magenta, senza sicurezza e senza tutela, con il rischio per un medico di fare una cappellata. Ad Abbiategrasso ieri è arrivata una bambina di un anno in crisi respiratoria, non c’era il radiologo, ero solo io con un Oss (operatore socio sanitario) e un’infermiera al triage”. Una testimonianza che ovviamente ha colpito i presenti che poi gli hanno chiesto se ne ha parlato con il direttore sanitario. Ha risposto che purtroppo non è presente, il dott. Schieppati è direttore del Presidio Magenta-Abbiategrasso ed è  a Magenta. Enzo Testa (M5S) ha ricordato che ci sono  6 milioni di euro già finanziati per l’abbattimento del vecchio ospedale per farne un parcheggio interno adeguato per la nuova struttura. Il dott.Bianchi  ha comunque elencato le novità, quelle che l’azienda chiama ‘potenziamento’, come l’arrivo di ca.20 letti di fisiatria, ma Bessi (Mov.Malato) gli ha ricordato che in compenso dopo il laboratorio analisi, il depotenziamento di vari reparti, ci hanno tolto anche la fisioterapia, per cui ora i pazienti abbiatensi dovendo rivolgersi a Magenta  si vedono  sempre più costretti a scegliere il privato.  E’ risultato chiaro che a poco a poco stanno togliendo al Cantù tutto quello che gli permette di essere un vero ospedale, per ridurlo a un’appendice di Magenta, parte del Presidio Magenta-Abbiategrasso, proprio come previsto dal Poas, la programmazione che ora è in scadenza e quindi da rifare completamente Un’opportunità quest’ultima, molto  importante, citata da  Alessandra Gay (Pd-Energia) che ha anche invitato i medici a fare un elenco di quello di cui ci sarebbe bisogno, ma rispetto a questa  richiesta Finiguerra ha  ricordato che non compete certo alla Consulta la parte tecnica. L’ass. Bandecchi  ha invocato una unità di intenti  nella Consulta, con tutte le forze politiche per predisporre una serie di iniziative e le istanze che saranno presentate durante l’incontro in Regione. La Consulta, che è in attesa della convocazione regionale, si riunirà lunedì 26 novembre.  E.G.

 

 

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