ABBIATEGRASSO – Il Consiglio comunale di martedì 28 maggio con 8 punti all’ordine del giorno che trattavano in gran parte di “conti”:  consuntivo dell’Assp,  rendiconto 2018, variazioni di bilancio, ha riservato comunque momenti ad “alta temperatura”, uno di questi l’intervento della cons. Graziella Cameroni (Pd) che ha detto: “Nel luglio 2009, l’allora sindaco Albetti, in un comunicato ufficiale, annunciava con orgoglio l’apertura del nuovo Pronto Soccorso, presentava le dotazioni della struttura, all’avanguardia per tecnologia e organizzazione, con una media di 20.000 accessi all’anno.’E’ l’avvio di una nuova stagione per il nostro ospedale” commentava allora Albetti; ‘Il nuovo P.S. è il fiore all’occhiello della struttura e di fatto segna l’avvio del nuovo polo ospedaliero…rappresenta l’inizio di quel percorso verso la realizzazione della nuova cittadella della salute…le risorse economiche investite trovano la loro espressione compiuta nell’apertura di punti di eccellenza come il nuovo P.S…’. Testuali parole stralciate dal suo intervento. Sono passati dieci anni e lo stesso Albetti, nel ruolo oggi solo di vicesindaco, deve essersi dimenticato un passato non poi così tanto remoto. Si è scordato anche la scelta, compiuta un paio d’anni fa, di sostenere il sindaco Nai che il 6 maggio, in verità un po’ tirato per la giacchetta, ha partecipato alla manifestazione davanti al Pirellone in difesa nel nostro ospedale e in primis del P.S.. Una giornata memorabile in cui tanti cittadini abbiatensi hanno fatto sentire la loro voce ad un’Amministrazione Regionale sorda davanti ai bisogni del nostro territorio. Giornata di lotta partecipata e incisiva, espressa in modo composto e privo di eccessi. Qualche assenza sulla quale è impossibile tacere: ad esempio l’assessore alla sanità Gallera, ancora una volta refrattario di fronte alle nostre richieste. Assente  anche la Lega, la giornata era nefasta per le forze politiche che siedono sugli scranni più alti, ma lasciamo che la giustizia faccia la sua parte. A noi interessa invece sottolineare la discrepanza fra le posizioni espresse da sindaco e vicesindaco. ‘Albetti fuori dal coro’ ha titolato un settimanale locale e ci trova perfettamente d’accordo. Se la città ha chiesto a viva voce la riapertura del P.S., l’ass. Albetti ha sminuito il problema e ha messo in palese discussione la protesta perché, a suo parere, non sono stati riconosciuti i meriti di chi ha voluto il nostro ospedale; ha poi cercato di giustificare ciò che sta accadendo al Cantù alla luce di cambiamenti in atto nella sanità; ha infine invitato a rimodulare le posizioni e le lamentele, a considerare alcuni aspetti di positività, quelle rare novità introdotte di recente, che a tutti sono sembrate un modo per vendere lucciole per lanterne, non certo l’inizio del riscatto del nostro ospedale. No, ass. Albetti, questa è una freccia scoccata al suo sindaco, affari interni a questa maggioranza che non fanno che confermare le criticità ma purtroppo una freccia anche a tradimento delle promesse fatte alla città e questo è più grave. Ahimè, ass. Albetti, ci lascia basiti che anche lei abbia sposato la logica opportunistica di Gallera e della Direzione Sanitaria secondo la quale il nostro P.S. non è sicuro e la scelta di chiuderlo va nel verso di tutelare la salute dei cittadini. Tutti ci battiamo per la sicurezza, ma lei ha dimenticato che c’è un’altra strada da poter percorrere per garantirla: tornare a dotare il nostro ospedale di tutte le risorse che assicurano un’assistenza adeguata. Lei ha dichiarato in passato che il malato deve essere al centro dell’attività di cura, ma oggi non possiamo dire che lo sia, quando siamo costretti ad andare altrove a farci curare, quando i tempi di attesa sono biblici e diventa un obbligo ripiegare su altre strutture, spesso a vantaggio del privato. Lei ha affermato che il POAS ha previsto un indirizzo verso la cronicità, ma ai cronici che desiderano curarsi adeguatamente il nostro ospedale dimostra oggi non poche falle. E allora, ass. Albetti, si è sbagliato: ottima cosa la protesta perché si è taciuto già troppo a lungo… Se a lei basta, ass. Albetti, che il nostro ospedale ‘ci sia e stia andando avanti’, come ha dichiarato, si risintonizzi con il suo sindaco che, seppure con evidente imbarazzo, è stato costretto pubblicamente a chiedere un cambio di rotta”. Il vicesindaco Albetti che, come in molti hanno notato e commentato, non è mai intervenuto prima, in nessuna delle seppur numerose occasioni in cui in Consiglio si è parlato dell’ospedale Cantù, ha deciso di rispondere alla cons. Cameroni con parole altrettanto dure: “Un attacco privo di consistenza politica, tutti sanno quello che ho fatto per l’ospedale anche se non mi metto in prima linea. Sono accuse meschine”. E.G.