ABBIATEGRASSO – Sono stati auditi lunedì 17 luglio in Commissione Sanità il presidente dell’Assemblea dei Sindaci e alcuni Sindaci dell’ambito territoriale Abbiatense, e il Comitato per i Diritti del malato, in merito al dibattito sulla riapertura notturna del Pronto Soccorso di Abbiategrasso (chiesto anche da una mozione ancora da votare), al fine di ragionare soprattutto -secondo il Pd – rispetto al futuro che si vuole dare al presidio di Abbiategrasso nel suo insieme, in un’ottica programmatoria, per ripotenziare ciò che è stato depotenziato in questi anni da Regione Lombardia. “Anche dalle audizioni di oggi è emerso che ci sarebbe senz’altro l’opportunità su quel territorio di dare un senso a ciò che la Legge 23/2015 sulla riorganizzazione della sanità lombarda ha previsto quando parla di una maggiore continuità dei percorsi di cura e di una maggiore integrazione sociosanitaria sul territorio -ha detto il consigliere regionale Pd Carlo Borghetti – Il punto è se c’è la volontà politica, o no, da parte della maggioranza e della Giunta regionale di dare risposte, in questo senso, a questo territorio. Se il Pronto Soccorso alternativo di Magenta è perennemente intasato, se per una visita oculistica ad Abbiategrasso bisogna attendere 15 mesi, come ci hanno spiegato oggi, è evidente che va riconsiderata l’importanza del bacino d’utenza dell’ospedale di Abbiategrasso e del suo Pronto Soccorso, prestando attenzione alla sicurezza e alle prescrizioni del DM70 da ripristinare. Si tratta quindi di non buttare via un’occasione: mettere in sicurezza il Pronto Soccorso di Abbiategrasso significa rilanciare quell’ospedale, mettere a frutto decine di milioni di euro lì investiti negli scorsi anni (altrimenti sprecati), restituire continuità di cura e porre le condizioni per una integrazione che in quel territorio è possibile grazie alla presenza storica di importanti servizi socio-sanitari per anziani e disabili. Ma questo interessa a Maroni e soci?!”, conclude Borghetti.