ABBIATEGRASSO – Oggi più che mai Natale è, e dev’essere, solidarietà. Solidarietà concreta, con aiuti di ogni genere, per sopperire ai molteplici bisogni materiali e psicologici che la pandemia sta moltiplicando. Tante le persone senza lavoro o con un lavoro che non possono svolgere per divieti devastanti, sacrifici che non sembrano efficaci nè sufficienti per fermare la pandemia, tanto che già si dà per scontata probabilmente da gennaio una terza ondata. I tempi duri si allungano quindi e incertezza e disorganizzazione dovute a politiche di gestione approssimative, preoccupano e sconcertano. Molte le rinunce, cancellati o ridotti al minimo eventi sociali e incontri, ristori che non arrivano dal governo, ritardi dalle istituzioni, la povertà è in forte aumento. In questo scenario e in mancanza di prospettive c’è una sola certezza: il volontariato. Per fortuna ci sono gruppi e associazioni a rendere meno tragica e più sopportabile la quotidianità di chi ha sempre meno e non avrebbe nulla da mettere in tavola se non ci fossero…i volontari. Questa settimana iniziamo a dare voce ai protagonisti che concretamente, mettendosi in gioco personalmente e condividendo in gruppo, organizzano innanzitutto raccolte e distribuzioni di beni primari, sono le persone più preziose in questo momento storico.
Iniziamo dai Samaritani, innanzitutto conosciamoli meglio. Ne incontriamo alcuni, ben distanziati, nel salone del cinema Corso. “E’ un gruppo nato nel 2016 da alcune famiglie – risponde Laura – come supporto a realtà territoriali già esistenti come il Portico della Solidarietà, il Centro d’Ascolto Caritas di Abbiategrasso, il CAF di Rosate. Dal lockdown è cambiato il mondo e siamo stati costretti a cambiare anche le nostre modalità di intervento, ci siamo trovati con i volontari del Centro d’Ascolto che non potevanopiù occuparsi delle consegne perché sono considerati in una fascia di età più a rischio, a quel punto abbiamo invertito i compiti, il Centro d’Ascolto raccoglie le richieste e i Samaritani effettuano le consegne”. Quanto è aumentata la richiesta? “Abbiamo iniziato con un centinaio di famiglie, finora ne abbiamo aiutate 537…La situazione è fluida, le esigenze delle famiglie cambiano, chi ha potuto superare un momento di difficoltà, ha lasciato il posto ad altri. Chi aveva un contratto a termine ma non ha trovato lavoro e non ha certezze per il futuro continua ad essere in sofferenza”. Quali sono le esperienze che più vi toccano? “Quando ti trovi davanti una famiglia con figli minori o con disabili, l’empatia che si prova è maggiore…” Paolo: “La cosa più bella di questa esperienza è che siamo passati da 20 a 150 volontari, da 4 famiglie iniziali siamo passati ad avere anche tanti stranieri, di tutte le religioni, molti i giovani e anche le persone aiutate si danno da fare a loro volta. Come una di queste persone che abbiamo aiutato e ora siamo riusciti a trovarle un lavoro…” Elena aggiunge: “Molti che venivano qui a fare la spesa sono poi tornati ogni giorno ad aiutare a preparare le borse da distribuire”. Intanto arriva Filippo, ha 18 anni, è uno dei 23 ragazzi che hanno mediamente meno di 20 anni e che sono costantemente presenti, così come Chiara, a cui brillano gli occhi mentre racconta commossa della felicità che esprimono le persone quando ricevono le provviste. Toccante il racconto di chi dice: “Ci si stringe il cuore quando qualcuno telefona e dice ‘non mangio da ieri’ oppure ‘la mia famiglia mangia una sola volta al giorno, perché non possiamo fare pranzo e cena’”. Silvia aggiunge: “Dobbiamo ringraziare innanzitutto don Giuseppe e don Leandro, della Parrocchia di S.Pietro e il Consiglio Pastorale che han messo a disposizione, gratuitamente, i locali dell’Oratorio Femminile di via Curioni e in questo momento il Teatro. Un grazie particolare va anche alle suore della congregazione Figlie di Betlem che ci hanno sempre aiutato e supportato. Ringraziamo i negozi solidali di Abbiategrasso, un’iniziativa che condividiamo con il Portico della Solidarietà. Per gestire al meglio, con le dovute tutele i volontari e i contributi economici, da agosto ci siamo costituiti in associazione, in ottemperanza alle regole del terzo settore, ci chiamiamo Meraki odv. Ringraziamo l’Amministrazione comunale che ci ha fatto pervenire un contributo. Ringraziamo ovviamente tutti i donatori, compresi quanti hanno aderito all’iniziativa in atto in parrocchia da agosto a dicembre ‘adotta una persona’ a 25 € al mese, che ha dato buoni frutti. Grazie anche al Club Rotary Abbiategrasso, ai Lyons, alle aziende e associazioni del territorio”. Avete un appello da rivolgere ai concittadini? “Abbiamo bisogno di tutto e…tutti sono ben accetti”. La famiglia dei buoni Samaritani è aumentata ma possiamo farne parte davvero tutti, ciascuno donando quel che può, le eccedenze dei negozi di alimentari sono preziose, così come i contributi economici, ogni goccia va ad alimentare le acque di un fiume che, più è ampio, più riesce a dissetare, in questo caso a sfamare chi da solo non ce la può fare. Può capitare a tutti di aver bisogno degli altri, non si perde in dignità a chiedere e si guadagna sicuramente nell’aiutare il prossimo, chiunque sia, proprio come insegna la parabola del buon Samaritano... Enrica Galeazzi