ABBIATEGRASSO – Prosegue il percorso per realizzare presso lo splendido ex convento dell’Annunciata di via Pontida il Museo interattivo sulla storia di Abbiategrasso. La proposta è stata lanciata la scorsa primavera dallo storico locale Luciano Provinciali ed accolta con entusiasmo dai giovani del comitato Abbiategrasso Bene Comune, dalla  Società degli Scrittori Latinoamericani ed Europei (SELAE) e dal Ducato di Abbiategrasso. Il 21 ottobre scorso, è stato consegnato direttamente nelle mani del sindaco Pierluigi Arrara presso il Municipio di Abbiategrasso uno studio di fattibilità del Museo interattivo, un documento di una trentina di pagine in cui dettagliatamente si spiega come poter realizzare l’idea, i costi da affrontare, la gestione, i benefici per Abbiategrasso e il territorio, ecc. Un sogno che pare essere piaciuto anche al sindaco Arrara, il quale ne aveva parlato in Giunta dopo che il progetto fu presentato per la prima volta. Il Museo occuperebbe solo alcune sale dell’Annunciata, presumibilmente al piano superiore. Sale inutilizzate al momento. “Il Museo si affiancherebbe ad altre iniziative, senza occupare l’ex chiesa dell’Annunciata né impedire lo svolgimento di altre mostre temporanee. – spiega Provinciali – Ci sarebbero 4-5 sale, una dedicata ai reperti romani, un’altra ai ‘Tisinat’ con tutta la loro storia delle piroghe e delle casotte… un’altra sala potrebbe contenere apparecchi televisivi degli anni ’50 con il coinvolgimento di Carlo Vichi, patron della Mivar. Un’altra sala ancora potrebbe essere dedicata alla BCS e alle sue macchine agricole”. Insomma percorrendo le varie sezioni del Museo si attraverserebbe così la storia della nostra città, dall’epoca romana fino ai tempi moderni, passando ovviamente per il Medioevo e il Risorgimento. Il primo ostacolo però è il recupero dei reperti antichi che dal 1978 sono sotto la custodia della Soprintendenza di Milano, la quale, interpellata dall’assessore alla Cultura Daniela Colla che si è interessata alla proposta di Provinciali su richiesta del sindaco, ha fatto sapere che per riavere quegli oggetti di grande valore il Comune dovrebbe sborsare una cifra che si aggira tra i 40 e i 50 mila euro. Soldi che servirebbero a coprire tutte le spese per la catalogazione di questi innumerevoli beni storici e culturali. “Sappiamo che in questo momento non è semplice chiedere al Comune di esborsare una cifra simile, che non è esorbitante ma comunque molto impegnativa… – afferma Provinciali – Sarebbe però un importante investimento per il futuro, ricordiamo che ancora oggi il prezioso miliario romano nel cortile del Castello viene usato come portacenere e appoggia-biciclette. Ciò a dimostrazione che non c’è una cultura del rispetto dei beni storici, con il Museo vogliamo dare la possibilità alle nuove generazioni di capire il significato e il valore del nostro passato”. Il Museo potrà essere visitato da tutti i cittadini, dalle scuole e potrà essere un’attrazione in più per chi viene da fuori e non conosce le bellezze artistiche ed architettoniche di Abbiategrasso, “parlando con il sindaco, abbiamo fatto presente che manca una mappatura dei monumenti della città. Si potrebbero creare degli itinerari per i turisti che spesso non sanno nemmeno che ci sono dei monumenti da vedere né sanno dove trovarli perché mancano cartelli all’entrata della città”. Inutile dire che chi visita mostre e monumenti spesso decide poi di pranzare, cenare in città o fare un giro per i bei negozi del centro, creando un indotto anche per l’economia locale, da non sottovalutare. “Il complesso monastico di Morimondo – ha evidenziato Andrea Zorza di Bene Comune – fa circa 15.000 visitatori l’anno, mentre all’Annunciata si fatica ad arrivare alle 100 visite guidate. L’idea è quella di creare anche una rete tra i Comuni, ad esempio con il Museo Agricolo di Albairate. Esistono paesi più piccoli di Abbiategrasso e con meno abitanti, ad esempio Arluno, che hanno un proprio Museo. Noi abbiamo una potenzialità enorme ma è poco sfruttata…” Un altro aspetto sottolineato dagli ideatori del progetto è che comunque l’Annunciata ha un costo, anche se resta vuota: “Nel 2012 era costata 118.00 euro, l’anno dopo i costi di riscaldamento sono lievitati così tanto da arrivare ad una spesa di 143.000 euro. Certo i biglietti di ingresso del Museo non arriveranno a coprire tutte le spese ma perlomeno una parte… e riempirebbero di ‘cultura’ spazi vuoti. Inoltre fare un investimento per la riqualificazione dell’impianto energetico permetterebbe in futuro di spendere meno per l’energia e quindi recuperare quella cifra richiesta dalla Soprintendenza… Sappiamo che ci sarà un bando per la gestione dell’Annunciata, forse si ripresenterà Maestro Martino con Cracco, noi vorremmo che il Comune a chi vince il bando chieda di concedere almeno 4-5 sale del piano superiore al Museo interattivo, che non potrà che portare ulteriore lustro e richiamare ancora di più visitatori. L’Annunciata è l’unico spazio dove è possibile realizzare il Museo, perché già dotata di ascensori e quindi priva di barriere architettoniche”. “L’Annunciata è un complesso di inestimabile bellezza e valore ma che purtroppo già in questi ultimi anni – afferma preoccupato Provinciali – si sta ammalorando. Ho potuto notare che alcuni affreschi in alcuni punti stanno già svanendo, mentre in altre parti d’Italia sono ultra preservati e si usano molti accorgimenti per proteggerli… ” All’incontro con il sindaco non potevano mancare Marcela Rodríguez Valdivieso (Direttrice della SELAE) e Julio Araya Toro (Giulio I° Duca di Abbiate-Grasso e Direttore della casa Editrice Julio Araya, EJA) che da qualche anno hanno intrapreso iniziative culturali di vario tipo con lo scopo di valorizzare la storia locale, dando un prezioso contributo per il futuro della città. Attraverso la conoscenza delle origini si può imparare ad amare e rispettare la città e le sue bellezze, perché la si “riconosce” come parte di noi e “Bene Comune”. S.O.