MORIMONDO – Domenica mattina a Morimondo è stato inaugurato un “nuovo” antico edificio, restaurato grazie anche a un finanziamento regionale, adiacente all’arco da cui si scende per accedere all’abbazia cistercense. Il sindaco Marelli ha ricordato che coestensore del progetto è stato anche il compianto architetto Alessandro Rondena che con i colleghi Giovanni Carminati e Antonella Cassiba ha seguito tutti i lavori di recupero del monastero. L’arch. Carminati ha descritto le fasi di recupero dell’immobile, ringraziando quanti, numerosissimi, hanno contribuito: tecnici, dipendenti comunali, archeologi, funzionari della Soprintendenza, il restauratore Matteo, il capo muratore Giacomo, il personale delle varie imprese, un lungo elenco. Il progetto che risale a 5 anni fa ha necessitato di 2 anni di lavori, l’immobile si presentava molto ammalorato come testimonia un servizio fotografico. L’edificio, costituito da diversi blocchi, era la “portineria” dell’ingresso alla cittadella monastica. Inaspettato il ritrovamento della porta che ha dato il nome all’immobile ora “Porta del Pellegrino” che non era visibile prima del restauro. Nel rimuovere gli intonaci si è trovato prima un arco e poi la bellissima porta, forse antecedente alla porta carraia ad arco, realizzata nell’epoca immediatamente successiva. Per questa porta è stato utilizzato materiale di recupero, pietra e capitelli. Altra sorpresa il ritrovamento di due manufatti, parti in muratura, tracce della casa del Padre Guardiano e anche una piccola fornace all’interno della quale c’erano reperti di sfere di bronzo, probabilmente vi era stata fusa la campana. Un lavoro notevole perché oltre a queste entusiasmanti sorprese, si sono presentati diversi problemi come il risanamento dei solai e di altre parti molto ammalorate. “Abbiamo voluto mantenere elementi caratteristici – ha spiegato l’arch. Carminati – come i travetti e le griglie in legno che non si trovano più da nessuna parte…” Il sindaco Marco Marelli ha commentato: “La nebbia in cui era immersa l’abbazia stamattina mi ha fatto pensare che sarebbe stato bello fare questa inaugurazione alle 8 perché avrebbe dato l’idea di questo monastero isolato dal mondo, mi è venuto in mente infatti quello che facevano i pellegrini di allora, quando viaggiavano senza GPS, cartine, segnali stradali, senza illuminazione, senza sapere bene dove sarebbero arrivati, anzi senza sapere se sarebbero arrivati, tanto che prima di partire facevano testamento. Potevano solo sperare di arrivare in un posto dove si poteva essere accolti, l’accoglienza era uno dei ‘compiti’ dei cistercensi. A Morimondo la presenza dell’abbazia e ora di questa Porta può favorire ulteriormente l’identità della comunità che si apre all’accoglienza, per continuare a condividere i valori del nostro passato. La ‘Porta’ rappresenta anche un passaggio importante per il cristiano, oltrepassare la Porta per il pellegrino era un passaggio spirituale”. Dopo la preghiera e la benedizione di don Mario Zaninelli, il taglio del nastro e l’ingresso nell’edificio restaurato. Un luogo davvero speciale che aggiunge significato all’abbazia e al paese che accoglie molti visitatori, Morimondo non a caso è riconosciuto come uno dei borghi più belli d’Italia, ora ha un valore aggiunto: la Porta del Pellegrino. L’edificio sarà in parte adibito ad InfoPoint, centro di accoglienza e, come auspica il sindaco, di valorizzazione del territorio e dei suoi prodotti. E.G.