ABBIATEGRASSO – Durante l’assemblea di domenica 21 gennaio i pendolari della linea Milano-Mortara-Alessandria, avevano espresso forte preoccupazione anche per i problemi tecnici che riguardano la tratta, a partire dal materiale rotabile tra i più obsoleti e dalla carente manutenzione. Un grido d’allarme che purtroppo ha avuto un riscontro terribile il giovedì successivo quando si è verificato il deragliamento a Pioltello. Un guasto sospetto, le indagini in corso ipotizzano il distacco di una parte di rotaia, è stata trovata una tavoletta di legno, un materiale non idoneo che non doveva essere usato. E’ stata riscontrata anche la mancanza di un bullone su una giunzione, intanto Rfi e Trenord , le società che gestiscono il trasporto ferroviario in Lombardia, si rimpallano le responsabilità e partono le prime iscrizioni nel registro degli indagati, mentre aumentano le anomalie come la presenza di quattro operai fermati nella zona sotto sequestro e denunciati per violazione dei sigilli. Cosa stessero facendo e chi li ha incaricati spetta agli inquirenti scoprirlo. Intanto tre donne hanno perso la vita e in 46 sono rimasti feriti, grazie all’incuria e superficialità se risultasse che è dipeso da quello spessore in legno che, secondo Rfi, non è previsto da protocolli e normative tecniche. Da qui a giugno, come è emerso durante l’assemblea MiMoAl di domenica 21 gennaio, sarà TPL, l’agenzia del Trasporto Pubblico Locale che si occupa di metropolitane, tram e autobus, a raccogliere tutte le problematiche e soluzioni che riguardano la ferrovia. I pendolari chiedono di essere ammessi ai tavoli di lavoro che verranno convocati, vogliono esserci in prima persona per capire e rappresentare le loro esigenze e avere potere contrattuale con le istituzioni che si sono comportate fino ad ora in modo ‘strafottente’ come ha detto in un intervento un utente di Vigevano “ perché se sono il controllato ed anche il controllore non si va da nessuna parte, propongo anche un ufficiale pubblico presente in stazione per monitorare quel che succede e riferire ritardi e problemi”. Come hanno ricordato ancora una volta i pendolari, il Progetto di Raddoppio risale a 24 anni fa, ma è mancata la volontà politica anche solo di migliorare il trasporto che collega un territorio a poche decine di km da una delle città più importanti d’Italia. Non solo non c’è stato il raddoppio sono mancate manutenzioni alle stazioni che hanno perso sportelli e che sono tra le realtà più degradate e pericolose del territorio. Questo nonostante per il servizio ferroviario Regione Lombardia ogni anno contribuisca con 450 milioni di euro cifra che arriva direttamente dalle tasche dei lombardi e che si aggiunge ai 310 milioni incassati da abbonamenti e biglietti. I pendolari ritengono sia giusto imporre a Regione Lombardia di controllare come viene speso tutto questo denaro e di pretendere un servizio adeguato. Richiesta sacrosanta e condivisibile da tutti, probabilmente utile anche a scongiurare tragedie come quella di Pioltello, su altre linee disastrate come la Mi-Mo- Al. E.G.