ABBIATEGRASSO – Una sindrome influenzale che si distingue dalle precedenti perché si diffonde velocemente e nessuno è immune , sono più a rischio ovviamente i soggetti più fragili con altre patologie. E’ emergenza sanitaria non tanto per la gravità della malattia ma perché l’infezione si diffonde troppo velocemente e diventa prioritario rallentare il contagio. A tutti viene chiesto di fare sacrifici e rallentare la vita sociale. Un’influenza con un virus sconosciuto ma ora isolato e quindi si spera, tra non molto, iniettabile come ogni altro vaccino per far sviluppare anticorpi utili a neutralizzarlo, intanto da Napoli la notizia della sperimentazione di farmaci risultati efficaci. Qual è la vera emergenza quindi? La mancanza di posti letto per le patologie acute negli ospedali. Perché mancano? Mancano perché oltre la metà, anzi i 2/3 sono stati tagliati da una politica irresponsabile. Irresponsabile a livello centrale per i continui tagli alla sanità e a livello regionale con gli accorpamenti, la chiusura di ospedali e la riduzione dell’emergenza-urgenza, vedi la chiusura notturna del P.S. del Cantù, seppure super attrezzato. “Risparmi” sui servizi a scapito della salute e della sicurezza della popolazione, anche se ci viene detto il contrario, il Coronavirus lo sta dimostrando. Manca il personale? Come si spiega allora che si presentano a migliaia da tutta Italia per partecipare a concorsi pubblici per pochi posti? Le cronache del 2019 parlano anche di 15.000 persone per due posti. Sono oltre 2.500 gli infermieri italiani che negli ultimi 3 anni hanno deciso di trasferirsi in Inghilterra, molti altri hanno scelto Germania, Belgio ma anche gli Stati Uniti, per necessità, per poter lavorare. Perché non vengono assunti? Perché si sceglie una politica sanitaria edilizia che stanzia continuamente centinaia di milioni di euro per nuovi ospedali anche dove non servono e non potenziano e utilizzano meglio quelli che ci sono, vedi i 350 milioni previsti per l’ospedale unico Busto-Gallarate a pochi km da quello da 200 milioni di Legnano? Perché investire e ‘spingere’ solo l’ospedale di Legnano, sapendo che si corre il rischio di non poter soddisfare tutte le esigenze e nonostante questo, si riducono anche le attività ambulatoriali in quelli già attrezzati che andrebbero riorganizzati per riaccogliere l’emergenza? Perché non permettere al Cantù di fare di nuovo interventi chirurgici anche importanti che si sono sempre fatti prima dell’arrivo dell’ass. Gallera nelle nuove sale operatorie in video conferenza mondiale con il dott. Sarro, senza rianimazione ma con misure di sicurezza evidentemente considerate adeguate? E’ evidente che volere è potere, i politici regionali lo facciano, la situazione drammatica che si è venuta a creare esige più che mai scelte di buon senso, per salvare vite umane. Un plauso quindi all’appello di quegli iscritti abbiatensi a Forza Italia che chiedono al Governatore Fontana e all’ass. Gallera del loro stesso partito di investire sulle strutture già esistenti, come l’ospedale Cantù, un segnale di vicinanza ai cittadini e una scelta economica vincente, invece di pensare ad allestire caserme. Segue comunicato F.I. (a pag. 4). E.G.