“Mi disturba la morte, è vero. Credo sia un errore del padreterno. Non mi ritengo per niente indispensabile, ma immaginare il mondo senza di me? Che fareste? Dove vivreste? Chi le costruirebbe le case?” Achille Fossati 20/10/1956 – 23/09/2018. Probabilmente direbbe proprio così… questo muratore, uno tra tanti… Uno tra i tanti che ha costruito Abbiategrasso. Un muratore che probabilmente ha fatto i suoi errori, un marito che ha fatto i suoi errori, un padre che ha fatto i suoi errori, un uomo che ha fatto i suoi errori, un amico che ha fatto i suoi errori…  Ma semplicemente il ‘Chille. Un uomo che ha dato grandi insegnamenti… Ha insegnato alla moglie e alle figlie che il lavoro è importante, che è una parte di noi, che ci rende migliori e ci nobilita,  qualunque esso sia. Ha insegnato il rispetto per il proprio lavoro. Ha insegnato il lavoro a molti giovani muratori, ha insegnato a modo suo il lavoro a molti geometri, ha insegnato il lavoro ad amici e parenti… Ha insegnato che lui era un grande lavoratore, con la L maiuscola. Questo è un paese, tutti volti che si conoscono uno con l’altro, probabilmente se perderete 5 minuti del vostro tempo a leggere questa lettera, vi verrà in mente questo uomo, questo muratore, alto, biondo con gli occhi azzurri, sempre con una sigaretta e una Moretti in mano… Questo uomo, che per caso è entrato nella vostra vita per costruire, migliorare, aggiustare, ristrutturare la vostra casa. Questo uomo che ha regalato alla maggior parte degli Abbiatensi la propria casa… Questo uomo, questo uomo si è spento… Si è spento al termine di una malattia che lo ha logorato in poco tempo… Oggi ci sarà un muratore in meno che fischia mentre passa una bella ragazza. Oggi ci sarà un muratore in meno ad insegnare il lavoro ai ragazzi. Oggi ci sarà un muratore in meno al bar con una Moretti. Oggi ci sarà un piccolo pezzo in meno di Abbiategrasso…. Ringraziamo tutte le persone che hanno avuto una parola, un pensiero, un abbraccio per la famiglia. Ringraziamo gli Amici de Lavoro, che più che amici, sono anche loro una famiglia. Una grande famiglia… Una famiglia creata sul “campo”, giorno dopo giorno, con meno 10 gradi, oppure con più 50 gradi, con pioggia, con neve, con grandine, con sacrificio, con fatica, per realizzare il sogno di altre famiglie… Ringraziamo il reparto di oncologia dell’Ospedale Magenta, che dona a tutte le farfalle che entrano nel loro reparto momenti di serenità, dolcezza e dignità, perché si sa, la Farfalla non conta gli anni…ma gli istanti, per questo il suo breve tempo le basta… Grazie alle infermiere per aver compreso la nostra particolare situazione, per esserci state vicine in tutto, e per aver accompagnato la nostra farfalla con la più grande dignità di cui il genere umano è ancora, a volte capace. Ringraziando tutti coloro che perderanno qualche minuto del proprio tempo, per leggere la storia di uno dei tanti muratori entrati nelle vite di tutti per regalare quella che ora chiamate casa.  E ora ‘Chille, ovunque ti trovi, spiega a tutti come si costruiscono le case… e perché no, magari ora, costruiscine una tutta per te… Sappiamo già che sarà uno spettacolo!  A te viaggiatore che stai percorrendo quel unico viaggio da cui nessun viaggiatore è mai tornato, o forse…. “Ho imparato che ognuno muore da solo. Ma se tu hai significato qualcosa per qualcuno, se tu hai qualcuno, ami qualcuno, anche se una sola persona si ricorda di te, allora forse non morirai mai. E forse, questa non è per niente la fine”. La Famiglia