ABBIATENSE – Giovedì 14 dicembre 2017 si è tenuto a Roma l’ennesimo incontro, che doveva essere quello decisivo per la sorte della strada di collegamento dal nuovo ponte di Vigevano a Magenta dove si deve immettere nel tratto già realizzato che porta a Malpensa e ad immettersi sulla Milano –Torino, un’altra opportunità per raggiungere Milano. A Roma si sono espressi tutti i sindaci e gli enti interessati, per il Sì i Comuni di Vigevano, Ozzero, Abbiategrasso, Robecco sul Naviglio, Magenta, Boffalora, per il No Albairate e Cassinetta di Lugagnano, supportati da città Metropolitana, dal Parco del Ticino e dal Parco Agricolo Sud. Regione Lombardia invece è per il Sì alla strada. Martedì 12 dicembre si è tenuto l’annunciato presidio del fronte del ‘No’ ad Albairate che, contrariamente a quanto in molti avevano paventato, non ha creato disagi al traffico, secondo alcuni “un flusso anzi minore del solito, molti i trattori sul posto ma pochi tutto sommato a protestare”. Le motivazioni del fronte del ‘Sì’ e del ‘No’ a volte curiosamente coincidono, entrambi parlano di inquinamento da pm10 ma per motivi diversi. Il fronte del ‘No’ parla di un’opera inutile e devastante che va ad aumentare l’inquinamento già molto alto in questa zona della Lombardia, il fronte del ‘Sì’ sostiene invece che un’altra strada, permetterebbe proprio di abbassare il pm10 dovuto soprattutto allo ‘stop and go’ quel continuo andare e fermarsi in coda che allunga i tempi e aumenta l’inquinamento mentre una strada più scorrevole e sicura migliorerebbe la qualità di vita di automobilisti e di chi abita ora in prossimità di strade super trafficate, vedi il quartiere Ertos e il centro di Robecco. Il giorno prima della Conferenza dei Servizi a Roma, l’on.De Rosa del Movimento 5 Stelle ha portato le ragioni del no, contrari anche i parlamentari Pd Cova e Prina mentre i consiglieri Pd del comune di Magenta hanno contribuito ad approvare, all’unanimità, in Consiglio Comunale la strada. A questo proposito il commento più diffuso è che “chi vive i disagi attuali del traffico non può che volere la strada”. Al ritorno da Roma i sindaci del ‘Sì’ si sono dichiarati più che ottimisti, ma il fronte del ‘No’ non demorde e conta anche sul Parlamento europeo a cui aveva fatto giungere una petizione che la presidente della Commissione Cecilia Wikstrom ha raccolto, inviando a sua volta a Ministero e Regione Lombardia, una missiva in cui minaccia anche, se verrà autorizzata la strada, di “deferire l’Italia alla Corte di Giustizia per le persistenti violazioni dei limiti di inquinamento atmosferico”. Qualcuno dice che il CIPE a gennaio deciderà se e quando aprire i cantieri, altre voci dicono che invece si attenderanno le elezioni e non si deciderà nulla per timore di perdere consensi, lasciando tutti ancora una volta nell’incertezza. E.G.