L'eco della città

La “Tribù”, un aiuto concreto ai ragazzi stranieri

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ABBIATEGRASSO – Ancora in prima linea per quanto riguarda l’integrazione, l’associazione “Tribù” nella serata di venerdì 9 marzo ha presentato il bilancio finale del progetto “Per non perdere il treno”, finanziato dalla Fondazione Ticino Olona. Iniziato il 31 ottobre 2016, si è concluso nel dicembre 2017, l’obiettivo era quello di risolvere le situazioni di disagio dovute all’integrazione dei ragazzi stranieri nelle scuole primarie e secondarie abbiatensi. Disagi che vanno oltre la lingua ma guardano alle situazioni più difficili come la necessità di sostegno psicologico per capire un malessere più profondo. Nel progetto sono stati coinvolti ragazzi di diverse etnie ma anche ragazzi italiani aiutati non solo all’interno delle scuole ma anche a casa e nello spazio Tribù per il dopo scuola. Un esempio tra i più clamorosi è stato un ragazzo egiziano affetto da dislessia con difficoltà a integrarsi nell’ambiente scolastico ma anche a casa dove la famiglia non riusciva ad accettare come “normale” un problema del genere, è stato aiutato grazie a questo progetto. “Per non perdere il treno” ha coinvolto più di dieci operatori professionisti, venti volontari, tre assistenti sociali, neuropsichiatri e dirigenti scolastici che hanno lavorato insieme creando una rete efficiente finalizzata alla risoluzione di problemi altrimenti impossibili da gestire singolarmente da parte dei ragazzi. La particolarità del progetto è stata quella di mettere in rete le molteplici risorse disponibili sul territorio, per prendere in carico bambini e ragazzi con fragilità di diverso genere. Durante la presentazione, volontari e operatori hanno preso parola raccontando le proprie esperienze personali con alcuni di questi ragazzi. “È stato importante avviare questo intervento di prevenzione in un’istituzione come la scuola dove non si può affidare tutto il lavoro agli insegnanti, – commenta il vicesindaco Roberto Albetti – l’intervento di esterni è molto spesso più funzionale. Un progetto che ha permesso un’educazione a 360° per i ragazzi dimostrando che insieme si può fare tanto”. I complimenti dunque vanno all’associazione “La Tribù” che continua a lavorare sodo per l’integrazione dei ragazzi nelle scuole, con la speranza che si possa avviare un altro importante progetto, per permettere a tutti di “salire sul treno” dell’integrazione e di una vita migliore. I.S.

 

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