ABBIATEGRASSO – Nel settembre del 2015, i 193 governi dei Paesi membri dell’ONU hanno sottoscritto l’Agenda 2013, un programma d’azione volto a raggiungere una serie di fondamentali traguardi per lo sviluppo sostenibile. Questi traguardi sono in totale 169 ma possono essere raggruppati in 17 macro-obiettivi, tra cui la lotta alla povertà e alla fame, la riduzione delle disuguaglianze e la lotta al cambiamento climatico.
Quest’anno come non mai abbiamo osservato gli effetti del riscaldamento globale e della crisi energetica sulle nostre vite e il prossimo futuro non prospetta cambiamenti in positivo. Per questa ragione è fondamentale invertire la rotta e adottare sistemi produttivi meno dannosi per il nostro ambiente, sfruttando al massimo la ricerca per velocizzare il processo di transizione ecologica. Scardinare le consolidate dinamiche economiche, finanziarie e industriali che ci hanno condotti a questa situazione è un obiettivo ambizioso che richiederà molto tempo, perciò è fondamentale che i giovani e le prossime generazioni coltivino nel proprio patrimonio civico la sensibilità verso questi temi e l’intento pratico di migliorare la salute del pianeta. Venerdì 23 settembre, l’IIS Bachelet di Abbiategrasso ha organizzato la seconda edizione de “La Scienza che spiazza”, un incontro in cui gli studenti diventano piccoli divulgatori e mettono in pratica una serie di esperimenti scientifici.
La prima edizione si tenne nel 2019 e, causa Covid, l’iniziativa si è potuta ripetere solo a tre anni di distanza. Le classi prime del liceo scientifico e la classe 3^C del liceo linguistico hanno occupato i vari stand dalle 9 del mattino alle 13, fornendo un ampio orario di visita a tutti gli interessati. Ad aver visitato l’esposizione sono stati anche gli alunni degli Istituti Comprensivi “Via Palestro”, “Aldo Moro” e della Scuola Primaria “Terzani”. Oltre alla presentazione avvenuta presso il Castello Visconteo, gli studenti hanno sviluppato un sito web sul quale è stato caricato tutto il materiale relativo agli esperimenti, le presentazioni e i video della loro esecuzione. Un valore aggiunto è rappresentato, inoltre, dall’utilizzo delle lingue straniere nel progetto: ciascun esperimento è stato riportato online e poi narrato dal vivo in inglese, spagnolo o francese, soprattutto grazie al contributo della classe 3^C del liceo linguistico. Le dimostrazioni scientifiche presentate hanno come focus comune la sostenibilità ambientale, in particolare quella energetica, sfruttando materiali di comune utilizzo per creare dell’elettricità.
Ad esempio, servendosi di alimenti come patate e limoni o di oggetti come le monete di bronzo e dei cavi elettrici, sono stati dimostrati dei basilari ma indispensabili principi di fisica. Ovviamente, questi esperimenti non hanno la pretesa di mostrare vie percorribili per l’abbandono dei carburanti fossili o di altri fonti energetiche inquinanti, ma sono simbolici della ricchezza di cui disponiamo e che regolarmente sprechiamo. Se desideriamo dare un futuro alla Terra e a noi stessi dobbiamo cambiare mentalità, la diffusione delle fonti rinnovabili deve diventare capillare e primaria, anche a scapito dei grandi interessi economico-finanziari che hanno determinato la direzione delle nostre scelte fino a pochi anni fa. Tutto questo deve essere però accompagnato da maggiore consapevolezza e minore egoismo da parte di tutti, anche a livello personale. Alessandro Gastaldi