ABBIATEGRASSO – Sabato 9 ottobre, nella chiesa di San Bernardino, si è tenuta la consegna ufficiale delle tele, dipinte a olio, con i ritratti dei Prevosti che, dal 1500, hanno guidato la comunità di S. Maria Nuova. L’ accurato lavoro di restauro, partito nel 2017, a cura delle bravissime, appassionate esperte, Anna Soragna, Giovanna Colombo e Veronica Sfondrini, ha restituito non solo le sembianze e i colori dei dipinti ma ha permesso di recuperare notizie storiche, confrontate e confermate dai documenti recuperati anche dall’ archivio della Parrocchia. In particolare le ricerche e lo studio puntuale e prezioso dello storico del territorio per eccellenza, dott. Mario Comincini, hanno aggiunto dati inediti, usciti dal restauro, altrimenti non recuperabili. La nuova tecnica diagnostica ha fornito le immagini radiografiche delle tele e hanno rivelato che, fino al ritratto del prevosto Bernasconi, firmato dal pittore Zaccaria Rossi e datato 1760, per i precedenti erano stati riutilizzati altri dipinti. Già dalla prima tela esaminata e dedicata a San Carlo, si è scoperto che ‘sotto’ era raffigurato un esponente della famiglia Trivulzio, così per le successive, corredate da stemmi, frammenti di iscrizioni che, ricomposte e tradotte dal latino da Comincini, raccontano  personaggi della famiglia Trivulzio che ha dato ambasciatori, cavalieri, militari trasformati anche in ecclesiastici. La quadreria si deve, secondo Comincini, al prevosto Bernasconi che, volendo ricostruire  per la comunità abbiatense la storia dei suoi predecessori, utilizza tele con didascalie dedicate a ciascuno di loro, seppur sovrapposte a dipinti, le cui sembianze  appartenevano ad altri. Un lavoro didascalico che, a partire dal 1700, propone poi ritratti reali con piccole biografie in italiano. La collaborazione tra saperi diversi, dalla conoscenza delle appropriate tecniche pittoriche all’esame e ricerca storica, ha permesso la restituzione della Quadreria, considerata un unicum in Lombardia, con un valore storico superiore a quello artistico, che comunque il lavoro di restauro ha molto valorizzato, rimuovendo le ripitture, colmando lacune con acquarelli e materiali di qualità che ne garantiscono la conservazione. Don Innocente Binda, attuale Prevosto, ha ricordato che il recupero è stato finanziato al 50% grazie alla partecipazione a un bando regionale e che, per il restante 50% e per il restauro degli ultimi due ritratti, si attendono donazioni. La Quadreria è esposta nel quadriportico, dove tornerà per occasioni speciali, ad esempio il prossimo anno, quando ricorrerà il 60esimo dell’elezione a Basilica Romana Minore, concessa da Papa Giovanni XXIII , quand’ era parroco Mons. Antonio Tosi. I quadri troveranno dimora  per lo più nel coro della chiesa di San Bernardino, cuore dei lavori di restauro e garanzia di buona conservazione. Enrica Galeazzi