ABBIATEGRASSO – Il 25 luglio 1943 Mussolini venne arrestato e ci fu l’illusione della fine del regime e della guerra. Quel 25 luglio, a Campegine, un paesino tra Parma e Reggio Emilia, la famiglia Cervi insieme ad altre famiglie del paese portarono in piazza, nei bidoni per il latte, una pastasciutta per festeggiare tutti insieme.
Erano dei maccheroni conditi con burro e formaggio che, in tempo di guerra e di razionamenti, erano un pasto di lusso.
C’era la voglia di festeggiare, di uscire dall’incubo della guerra, di uscire all’aperto senza la paura che arrivassero le camicie nere. La fine della guerra e la Liberazione saranno festeggiate dopo 20 mesi ma quella sera ci fu una gioia spontanea.
L’Istituto Cervi, quasi 20 anni fa, ha voluto ricostruire questo clima di gioia riproponendo la stessa formula di ritrovo spontaneo e festoso. E in questi anni la “pastasciutta antifascista” è diventata una rete di eventi in tutta Italia.
Sono più di 100 le manifestazioni che si svolgono sia al nord che al sud, le adesioni sono nate spontaneamente dalle varie ANPI che si sono messe in contatto con l’Istituto Cervi.
Nella nostra città la prima edizione è stata nel 2014, nata dalla collaborazione della locale sezione dell’ANPI con la Cooperativa Rinascita e il contributo della Lega Coop. In questi tre anni è sempre cresciuta l’adesione di chi vuole condividere non solo la memoria di quel avvenimento ma una serata di convivialità. Un ottimo successo dell’iniziativa anche lo scorso 25 luglio, alla Rinascita in via Novara 2.
Non è stata una rievocazione ma un rivivere, nell’ambito del solco tracciato 73 anni da una famiglia che ha pagato in maniera così pesante, la testimonianza in favore della pace e l’adesione all’antifascismo. Naomi Contiero