ABBIATEGRASSO – Venerdì 28 maggio, grazie alla partenza del Giro d’Italia, la città è tornata ad assaporare un’atmosfera di festa, bambini con bandierine, molti abbiatensi ma anche abitanti di altri comuni, ciclisti in arrivo da Milano, appassionati di ciclismo di ogni età, come il gruppo di ragazzini del castanese con il loro allenatore. Un tifo per “la bicicletta”, strumento di questo nobile sport e mezzo di trasporto da privilegiare per l’ambiente e la propria salute. Una tappa, la 19esima e penultima di questa 104esima edizione, particolarmente impegnativa per i corridori che sono partiti da piazza Vittorio Veneto, poco dopo i rintocchi delle 12.30, salutati dagli applausi e dall’entusiasmo che li ha accompagnati dal villaggio tappa fino al km.0, durante la passeggiata nel centro storico di Abbiategrasso. La città si è animata ovunque, nelle strade e nelle piazze prevaleva il colore rosa, il rosa nelle vetrine, molti indossavano qualcosa di rosa, bandierine appese in passaggio centrale, fiocchi e palloncini rosa come gli striscioni sul municipio e tesi da un lato all’altro di molte strade. E a qualcuno che chiedeva perché proprio il rosa, lo abbiamo spiegato in una diretta Facebook: perché la maglia rosa viene indossata dal leader della classifica generale, l’idea della “maglia rosa”, per rendere riconoscibile e omaggiare il vincitore, è venuta nel 1931 ad Armando Cougnet, direttore della “Gazzetta dello Sport” che ha preso spunto dal colore delle pagine del suo giornale. Da allora la maglia rosa è la più ambita dai corridori e simbolo del Giro d’Italia. Un’organizzazione, ancora una volta, impeccabile, grazie soprattutto al Comitato Tappa, alle forze dell’ordine, ai tanti volontari che hanno contribuito a far sì che tutto si svolgesse nel rispetto delle regole anche anti-Covid, con distanziamento e mascherina seppur all’aperto, con prudenza quindi ma con tante persone guarite e vaccinate, facendo percepire a tutti una ritrovata normalità. La fanfara dei Bersaglieri, che crea in particolar modo un’atmosfera di festa, ha invaso con le sue note il centro storico, il cortile del castello trasformato in una vetrina di eccellenze locali a cui abbiamo dedicato una diretta Facebook e un articolo a parte. A questo e molto altro si aggiungono l’orgoglio e il piacere di quanti hanno seguito il Giro attraverso le immagini televisive, la tappa dalla propria città all’Alpe di Mera, dove ha trionfato Yates che non è riuscito però a strappare la maglia rosa a Bernal, una tappa che è stata una faticaccia per i corridori che vincono, tutti quanti, per generosità. Hanno infatti accolto la proposta del loro presidente Bugno e deciso di devolvere i loro premi al piccolo Eitan e alle famiglie delle vittime della funivia, su quel monte, il Mottarone, nel loro percorso di tappa, modificato in segno di rispetto per le vittime, onorate anche con questo gesto di generosa umanità. (Foto di Marcello Chiappalone). E.G.