MILANO – Un evento emozionante ha segnato la rinascita della Torre Velasca, uno degli edifici più riconoscibili dello skyline milanese. Dopo anni di lavori di restauro e rigenerazione urbana, la torre è stata ufficialmente restituita alla città con un grande concerto sinfonico a cielo aperto: “Velasca Vertigo”, ideato e diretto dal Maestro Enrico Melozzi, accompagnato dalla sua Orchestra Notturna Clandestina.

Un simbolo che torna a vivere
Promossa da Hines, società globale specializzata in investimenti e sviluppo immobiliare, in collaborazione con Prelios SGR, l’iniziativa ha rappresentato un momento di grande valore culturale e simbolico. La rinnovata piazza Velasca, ora completamente pedonalizzata, è stata inaugurata come spazio verde, accessibile e destinato alla socialità, arricchita da ulivi, magnolie e nuove aree di aggregazione.
Il taglio del nastro è avvenuto alla presenza del Sindaco di Milano Giuseppe Sala, di Mario Abbadessa, senior managing director di Hines Italy, dell’architetto Paolo Asti e del presidente di Assolombarda Alessandro Spada.
Velasca Vertigo: quando la musica incontra l’architettura
Il concerto ha proposto un programma musicale costruito per dialogare con l’identità della Torre e della città: dall’intensità cinematografica di “Vertigo” di Bernard Herrmann, alla vitalità urbana di “Rhapsody in Blue” di George Gershwin, eseguita dal pianista Giuseppe Andaloro, fino al crescendo travolgente del “Bolero” di Ravel e alla celebre “Habanera” da Carmen di Bizet, interpretata dal soprano Mariam Battistelli.

Un viaggio musicale pensato per accompagnare idealmente la verticalità della torre, evocando il passato e guardando al futuro, come sottolineato dallo stesso Maestro Melozzi: «Velasca Vertigo non è solo un concerto, ma un’esperienza che trasforma lo spazio urbano in un’opera viva».
Un progetto che guarda lontano
L’intervento di riqualificazione della Torre Velasca – firmato da Asti Architetti e seguito in sinergia con la Soprintendenza delle Belle Arti – si distingue anche per l’elevata attenzione alla sostenibilità ambientale e all’innovazione tecnologica. L’edificio ha ottenuto le prestigiose certificazioni LEED Gold e WiredScore Gold, posizionandosi tra i landmark milanesi più all’avanguardia.
Con una superficie di oltre 34.000 metri quadrati distribuiti su 29 piani, Torre Velasca ospita ora spazi per retail, uffici e residenze, mantenendo intatta la sua identità architettonica con le celebri “bretelle” che la rendono unica nel panorama urbano internazionale.
Una piazza per Milano
Il concerto è stato reso possibile grazie al supporto di Sunset Hospitality Group, Pasticceria San Carlo e Campari, con il patrocinio del Comune di Milano. L’evento è stato ideato da Piano B e Piero Maranghi, con l’intento di restituire alla città non solo un edificio, ma uno spazio vivo, inclusivo e capace di generare cultura.
Come ha affermato Mario Abbadessa: «La Torre Velasca non è solo un’icona architettonica, ma un luogo che torna ad appartenere ai cittadini. La sua piazza è un invito a vivere la città da nuove prospettive».
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