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La fusione di Vermezzo e Zelo: obiettivo vicino

VERMEZZO e ZELO SURRIGONE – E’quasi fatta. Sabato 9 giugno nella conferenza stampa indetta dai Sindaci di Vermezzo e Zelo Surrigone, presso la sala consiliare del primo comune, i due primi cittadini hanno spiegato perché la fusione delle due amministrazioni porterà agli abitanti indubbi benefici, in termini di efficacia ed efficienza dei servizi nonché di trasferimenti erariali previsti dalla legge regionale per i comuni che si fondono, a norma degli articoli 117 e 133 della Costituzione. Il sindaco di Vermezzo Andrea Cipullo ha ripercorso l’iter di avvio della procedura per la fusione dei due comuni, iniziato con la delibera consiliare n. 20 dello scorso 24 maggio, nella quale erano stati approvati il progetto di fusione, redatto dallo studio Ra Revisori Associati di Mantova e dal dott. Pellizzer, nonché i due quesiti referendari, il primo sull’assenso all’unificazione dei due comuni e il secondo sulla denominazione del nuovo comune. Il sindaco Cipullo ha espresso l’auspicio che i cittadini condividano il progetto di fusione e che lo stesso possano fare i consiglieri di maggioranza e di minoranza. Prendendo la parola, la sindaca di Zelo Surrigone Gabriella Raimondo ha sottolineato che la fusione, oltre ad essere una precisa volontà delle due amministrazioni, costituisce l’unica prospettiva di crescita per entrambi i comuni. I sindaci hanno anche voluto rassicurare i propri cittadini, in particolare la popolazione più sensibile alla storia locale, sul mantenimento delle sedi degli uffici comunali, dei nomi delle piazze e delle vie, nonché sulla garanzia della rappresentanza nel futuro Consiglio comunale. Il presidente della Commissione per la fusione, il vicesindaco di Zelo Surrigone Cristian Perversi, ha ricordato che il progetto di fusione degli enti costituisce un punto del programma elettorale di entrambe le amministrazioni e che dall’inizio del nuovo Millennio la fusione che si sta concretizzando è la prima nell’area della Città metropolitana. Il Vicepresidente della predetta Commissione, l’assessore ai Servizi finanziari e tributari, con delega specifica alla Fusione, Paolo Giussani, ha espresso la convinzione che la fusione costituirà un valore aggiunto per Zelo e Vermezzo; richiamando lo studio di fattibilità, ha evidenziatoun risparmio di spesa di circa 100.000 euro all’anno (conseguente alla riduzione degli organici), da sommare ai maggiori trasferimenti erariali previsti dalla legge, 588.000 euro annui per 10 anni. Questa cifra corrisponde al calcolo del 60% dei trasferimenti per i due Comuni alla data del 2010. “Dunque, nei prossimi 10 anni – ha concluso l’assessore – il nuovo comune, oltre ai numerosi vantaggi evidenziati dal predetto studio, potrà contare su maggiori risorse, pari a 6.880.000 euro, da investire in opere e servizi”. Prendendo ancora la parola, la sindaca di Zelo, prospettando la fusione dei Piani di Zona dell’Abbiatense e del Magentino a partire dal 2020, ha fatto notare come un comune di 5.800 abitanti (così la somma della popolazione dei due comuni al31/12/17) avrà un peso specifico di tutto rispetto, che gli consentirà di svolgere un ruolo attivo e propositivo nella gestione delle risorse destinate agli ambiti territoriali. Ora la parola passa ai cittadini. Negli incontri programmati il 22 giugno a Vermezzo e una settimana dopo a Zelo Surrigone, alla popolazione verrà illustrato il progetto di fusione. Fino alle ore 13.00 di sabato 4 agosto ci sarà tempo per avanzare osservazioni e proposte, come stabilito dall’Avviso ai cittadini conseguente alla predetta delibera del 24 maggio. Quindi i Consigli comunali si riuniranno per esaminare quanto prodotto dai cittadini e per fissare la data del referendum. Prendendo la parola, la consigliera di Minoranza del comune di Vermezzo Daniela Filleti ha dichiarato il parere favorevole della sua lista alla fusione ma, richiamando anche l’orientamento dell’esperto incaricato del progetto nonché della Regione, ha espresso perplessità sulla data ipotizzata per il referendum consultivo (28 ottobre 2018), a suo giudizio troppo tardiva. Dopo il referendum, con l’eventuale vittoria del SI’ – vittoria che sarà tale solo se avverrà in ciascun comune – la palla passerà alla Regione, la quale nominerà un commissario per accompagnare i cittadini, nel 2019, alle elezioni del Sindaco e del Consiglio comunale della nuova municipalità. Tommaso Trezzi

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