ABBIATENSE – Un Consiglio a distanza (come per i ragazzi in DAD), in diretta youtube, in cui la minoranza ha posto diverse domande al sindaco Finiguerra, contestato per la scelta di prolungare la chiusura della scuola dal 10 al 14 gennaio. Il cons. Palmieri in particolare ha espresso contrarietà alla didattica a distanza invece che in presenza, per regole che, ha detto “mettono per 10 giorni una classe in DAD perché 1 o 2 bambini hanno il raffreddore”, critico con “i dirigenti scolastici che comunicano tutti i nomi dei bambini in quarantena, anche di quelli negativi che non possono fare più niente, altri chiedono il certificato di ATS per rientrare a scuola anche quando basta un tampone negativo, i genitori fanno fatica a capire cos’è giusto e cos’è sbagliato. Dobbiamo evitare le regole assurde e non renderle ancora più rigide”. La risposta di Finiguerra non si è fatta attendere. “Mi pare – ha detto – che il cons. Pambieri si lamenti più delle regole del governo e conferma le rimostranze che io stesso ho mosso per come è stata gestita la lotta al Covid in questi 2 anni. Una domanda mi chiede di conoscere il numero dei malati Covid da novembre a fine anno. Premetto che non posso entrare pubblicamente nel merito della salute dei cittadini, io parlo direttamente con loro o sono tenuto alla riservatezza ma mostro 2 slide sull’andamento dei positivi a Cassinetta dal 29/11 al 5/12, quando i numeri superavano di gran lunga la soglia. Dal 20/12 sono aumentati fino a superare di 11 volte, secondo i dati forniti da ATS, oggi invece, 31/1 Cassinetta ha il dato più basso della provincia di Milano. Nel periodo natalizio ho vietato gli eventi, quando il 27/12 è ricominciata la salita e ho visto il decuplicarsi dei casi, ho preso la decisione di posticipare l’apertura della scuola, in via precauzionale, come un buon padre di famiglia. La seconda domanda riguarda la mia richiesta di usare la mascherina anche all’aperto, pensando agli assembramenti al mercato e nei pressi della scuola. Ho poi deciso di non riaprire la scuola il 10 e ho organizzato per il 14 e 15 uno screening a cui ha partecipato il 37% dei bambini e si è disposto, nell’eventualità di classi sottoposte a sorveglianza, il servizio mensa con un terzo turno. Alla richiesta di conoscere quali controlli sono stati messi in atto, rispondo che si è trattato di ‘controlli a vista’ per quanto riguarda le mascherine. Mi viene poi chiesto quali misure intendo utilizzare per evitare di rimettere gli studenti in DAD, ma ricordo che l’ordinanza ha riguardato solo una settimana e mi è stata consentita tale decisione in quanto autorità sanitaria locale”. Finiguerra ha poi ribattuto a Palmieri che, se reputava la scelta scorretta, avrebbe dovuto fare ricorso al Tar e ribadito che “ il sindaco essendo autorità sanitaria è obbligato a tutelare la salute dei cittadini”, ha aggiunto di aver utilizzato per questo l’ordinanza sindacale incriminata e di essere pronto a rifarlo se occorre. Ha poi letto una lettera ricevuta lo stesso giorno dalla dirigente scolastica in procinto di trasferirsi, una lettera di ringraziamenti per aver deciso di rinviare di una settimana l’apertura in presenza delle scuole, la collaborazione continua, compreso l’aver assicurato il buon funzionamento della DAD, senza alcun problema tecnico e per aver organizzato lo screening gratuito per studenti e insegnanti. Anche le repliche non si sono fatte attendere. Da Bertani il rimprovero al sindaco per la sua “scelta in solitudine, senza condividerla neanche con la sua maggioranza. Il trend dei contagi era lo stesso per tutti i Comuni, ma solo Cassinetta e altri 2 Comuni hanno tenuto la scuola chiusa”. Il cons. Pisati ha riferito che, dopo aver visto un video di Pambieri, si era convinto che Finiguerra fosse ‘fuorilegge’, mentre ora si rendeva conto che si era rivelata ‘una bolla di sapone’. Gli ass. Maggi e Barlaam hanno detto che Finiguerra si era confrontato con la Giunta e di aver condiviso la decisione. Insomma il consiglio straordinario, che si preannunciava come una sorta di resa dei conti, si è rivelato un semplice chiarimento delle 2 posizioni, ciascuna con le sue motivazioni, in un contesto di norme spesso contraddittorie e in continuo cambiamento. Infatti il governo ne ha adottate di nuove dal 3/2 sulla gestione del virus nelle scuole. La DAD è stata limitata, sta facendo discutere la distinzione tra alunni vaccinati e non, la quarantena è stata accorciata. Nella scuola d’infanzia, fino a 4 positivi, gli altri bambini possono stare in classe, se sono 5 tutti a casa per 5 giorni. Alle elementari, in classe possono rimanere i bambini vaccinati, i guariti da meno di 120 giorni e chi è esentato dalla vaccinazione. Gli altri alunni seguono da casa in DAD per 5 giorni. Fino a pochi giorni fa, invece, se in una classe c’erano 2 bambini positivi, tutta la classe era in DAD, con un solo positivo scattava la ‘sorveglianza attiva’ con obbligo di tampone che, se positivo, doveva essere ripetuto dopo 5 giorni. Riportiamo il commento di una nonna: “E’ ora di tornare alla normalità, lo spero per mio nipote che, poverino, finora ha fatto più tamponi che giorni di scuola”. E.G.