L'eco della città

“La Costituzione, sostantivo singolare femminile. Ma erano tutti maschi”

ABBIATEGRASSO – L’associazione Iniziativa Donna con il patrocinio del Comune di Abbiategrasso e la collaborazione della Commissione Pari Opportunità ha proposto, domenica scorsa allo spazio Ipazia, un momento di riflessione sulla condizione delle donne e sulla storia del loro coinvolgimento nella vita sociale. Protagonista la comica (e ora consigliera comunale Pd) Margherita Antonelli, che ha letto e commentato brani tratti dal libro “Sta zitta e va’ in cucina” di Filippo Maria Battaglia, storia del maschilismo in politica da Togliatti a Grillo. Il numeroso pubblico ha potuto ascoltare un excursus della storia delle donne in politica dalla nascita della Repubblica ad oggi e capire che al di là della ideologia, sia di sinistra che di destra, come sia trasversale considerare le donne inadatte alla politica e adatte solo all’impegno nelle mura domestiche. Ancor prima della nascita della Repubblica, durante la Resistenza, gli esempi di sessismo sono stati testimoniati dalle partigiane: a Carla Capponi fu negato portare le armi, ad Olga Prati fu chiesto di rammendare gli abiti del suo comandante partigiano e a Tersiglia Fenoglio, staffetta partigiana, fu impedito di sfilare il 25 aprile insieme ai maschi; eppure dei 250.000 partigiani, 35.000 furono le donne e di queste 4.600 arrestate e torturate, 623 fucilate e 2.700 deportate nei campi di sterminio. Alle donne che diedero un contributo fondamentale alla Resistenza fu osteggiato l’ingresso in politica tanto che l’Assemblea Costituente era composta su oltre 500 uomini da sole 21 donne; tra queste Nilde Iotti che tu tenuta ai margini della politica perché amante di Togliatti, e comunque solo dopo la morte del “migliore” ebbe riconoscimenti tanto da essere poi eletta Presidente della Camera. A Gisella Floreanini, “ministra” nella Repubblica partigiana d’Ossola, fu negato entrare nella Costituente a causa di un divorzio ottenuto in Svizzera e della convivenza con un altro uomo. Al giorno d’oggi i tanti pregiudizi raccontati ci sembrano ridicoli: ad esempio Fanfani che fece un decalogo su come le donne dovessero vestirsi in Parlamento o inaspettati come quella sul “mitico” Sandro Pertini che non sopportava incontrare le deputate in pantaloni. Studi recenti ci dicono che l’Italia si trova al 37° posto nella classifica sulla parità uomo-donna, dopo il Mozambico, il Bangladesh, la Bulgaria e il Costarica. Nonostante la Costituzione sancisca l’uguaglianza tra i sessi nel lavoro e in famiglia solo da pochi decenni le donne sono riuscite ad accedere in magistratura, e anche nel governo Renzi, se si considera non solo la presenza delle ministre ma anche quella dei capigruppo e presidenti di commissioni, la percentuale delle donne è meno del 30%. L’effervescenza di Margherita Antonelli ha reso il racconto lieve anche se i temi trattati lo sono tutt’altro… Un grosso ringraziamento ad Iniziativa Donna, che tiene acceso il tremolante lume della cultura nella nostra città. Naomi Contiero
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