L'eco della città

Intervista a Federico Galbiati, 19 anni, premiato a livello internazionale

 ABBIATEGRASSO – Federico Galbiati è uno studente abbiatense dell’ultimo anno di liceo scientifico Bramante di Magenta e ha dato prova in più occasioni di una creatività fuori dal comune. È un “cervello” talentuoso, speriamo non in fuga ma solo in prestito. Dopo aver vinto nel 2018 una borsa di studio Apple con un’app che permette di consegnare pizze a domicilio tramite droni è stato anche premiato, lo scorso marzo, al concorso europeo “I giovani e le scienze”, sponsorizzato dalla FAST (Federazione Associazioni Scientifiche e Tecniche) e dalla’Unione Europea. Per prima cosa ci complimentiamo con te Federico per il successo dei tuoi progetti che ora vogliamo conoscere ma, ancora prima, ti chiediamo di presentarti…

“Ho 19 anni e ho iniziato a interessarmi di informatica alle medie, anche se fin da bambino sono sempre stato un ‘maniaco delle scienze’. Ho cominciato molto presto, fin dalle elementari, a costruire nel mio garage, con l’aiuto di mio padre, dispositivi meccanici, elettrici ed elettronici. In effetti, sono sempre stato affascinato dal capire come funzionano le cose che mi circondano e ho sempre cercato di verificare nella pratica i concetti appresi nello studio della teoria. Ho costruito il mio primo pannello solare in terza media e prima ancora mi divertivo a imparare nuovi concetti scientifici in inglese, avendo imparato questa lingua fin da bambino sono bilingue. Più di recente ho avuto l’opportunità di frequentare alla Stanford University corsi di Ingegneria e successivamente di fare esperienza lavorando a grandi progetti di robotica e ricerca, anche partecipando con una squadra Americana di studenti ai campionati mondiali di robotica VEX nel Kentucky lo scorso anno. Non abbiamo vinto le finali né noi né gli americani, ma studenti cinesi e giapponesi! Da queste esperienze ho imparato a lavorare in gruppo e talvolta anche a guidarlo. La capacità di teamwork è stata fondamentale sia per i progetti di robotica ma anche per altre opportunità, come la partecipazione alla Silicon Valley Innovation Academy a Stanford, un programma che aiuta gli studenti a imparare come generare idee innovative in ambito high tech e successivamente come metterle in pratica”.

Dobbiamo dedurre che l’informatica sia la tua grande passione, quale è stato il percorso, quanto lo studio e l’impegno per arrivare a progettare applicazioni che ti hanno fatto vincere dei concorsi così importanti? “Ho cominciato a studiare online, in inglese, il mio primo linguaggio di programmazione, Python, quando avevo dodici anni. Mi sono poi iscritto al Liceo scientifico, sezione scienze applicate, a Magenta, proprio per approfondire lo studio dell’informatica e delle scienze. Alle lezioni scolastiche ho sempre affiancato corsi online di informatica sempre più complessi. Il primo corso residenziale internazionale di computer science a cui ho partecipato è stato nel 2017, in Inghilterra, presso la Oxford Royal Academy, dove sono stato premiato come migliore allievo del corso, sviluppando un sistema bancario come progetto finale. L’anno successivo ho partecipato al concorso internazionale Apple dove ho vinto, tra migliaia di partecipanti, una borsa di studio che mi ha permesso di volare a San Jose in California, al congresso mondiale annuale degli sviluppatori Apple, e interagire con ingegneri e ricercatori su applicazioni ‘futuristiche’ dell’informatica, tra cui la mia idea di consegnare pizze… con i droni con dei percorsi ottimizzati”.  Quindi quello che potrebbe sembrare una fantasia sarà presto realtà? Apriremo la porta di casa e… arriverà la cena nientemeno che dal cielo? “No, no, almeno, non ancora! Ci sono tuttavia brevetti Amazon e di altre aziende per la consegna di merci tramite droni e si stanno effettuando prove negli Stati Uniti e in altri Paesi. L’idea di consegne di medicinali attraverso droni potrebbe anche non essere così lontana e già applicabile in situazioni di emergenza o per consegne in luoghi isolati. Ho sviluppato l’app per il concorso Apple in poche settimane e ciò che ha contribuito alla assegnazione del premio è stato l’algoritmo matematico implementato nel ‘cuore’ della app, basato sul mio progetto di ottimizzazione di matematica discreta a cui avevo lavorato precedentemente per il concorso nazionale Lagrange di Matematica pura ed applicata, organizzato dall’Istituto Nazionale di Alta matematica (INdAM), concorso di cui ho vinto il primo premio assoluto. Per questi e altri traguardi raggiunti, sono stato invitato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel giugno dell’anno scorso al ricevimento ufficiale presso il palazzo del Quirinale, in occasione delle celebrazioni per la festa della Repubblica. È stata un’esperienza indimenticabile!” E ora ti sei aggiudicato il premio della FAST e della Unione Europea…

“Sì. In questo concorso ho proposto un’idea originale per migliorare la logistica delle consegne e-commerce, tramite un utilizzo ibrido di linee metropolitane e veicoli di superficie a basso impatto ambientale. Ho mostrato, attraverso una serie di simulazioni effettuate per grandi città come Milano, New York e Londra, che si possono effettuare consegne entro un tempo massimo di un’ora dall’ordine in ogni luogo della città riducendo fino a quattro volte le emissioni di CO2 rispetto alle soluzioni tradizionali. Grazie a questo progetto, che ha ricevuto anche un premio speciale da uno sponsor, la OCMI Group, avrei dovuto rappresentare l’Italia ad agosto al prestigioso London International Youth Science Forum 2020 (LIYSF) presso l’Imperial College, congresso che purtroppo è stato annullato per l’emergenza Covid, ma vi parteciperò nel 2021. L’ LIYSF è un forum internazionale dove premi Nobel e scienziati si confrontano su argomenti scientifici e di attualità, colloquiando con giovani delegati di molti paesi del mondo. Include anche una sessione poster dove potrò esporre il mio progetto e discutere di altre idee come per esempio un innovativo modello di Machine Learning (Intelligenza Artificiale) che ho presentato lo scorso autunno ad un congresso scientifico presso la University of Cambridge”. Cos’altro vedi nella tua sfera di cristallo? Cosa “frulla” nella tua mente geniale? Qual è il tuo sogno più grande? “L’appuntamento più vicino è tra qualche giorno, quando dovrò presentare a una commissione giudicatrice il mio progetto per il concorso nazionale ‘Scuola Digitale’, di cui sono finalista alle selezioni provinciali, dopo aver vinto quelle scolastiche. Poi la maturità, con tutte le luci e ombre ancora associate al suo svolgimento. A fine agosto, se le condizioni sanitarie lo permetteranno, volerò in USA, nel Massachusetts, e grazie a una borsa di studio di merito presidenziale, assegnata a un ristretto numero di studenti selezionati sulla base dei loro risultati accademici ed extracurricolari, avrò la possibilità di finanziare i miei studi in Computer Science presso il Worcester Polytechnic Institute, vicino a Boston. Si tratta di una delle più importanti scuole di ingegneria in USA, Paese nel quale ho già trascorso lo scorso anno scolastico, alla Maine School of Science and Mathematics. Durante il mio corso di laurea trascorrerò anche periodi di studio in Giappone e internships presso aziende in Silicon Valley. Il mio sogno più grande? Lavorare un giorno nel campo dell’intelligenza artificiale e aiutare le persone a vivere meglio attraverso le applicazioni che ne derivano. Sono convinto che il limite della tecnologia stia solo nella nostra immaginazione e che anche in questa situazione particolare che stiamo vivendo, saranno la scienza e la tecnologia a salvarci, tramite le cure e i vaccini che gli scienziati svilupperanno nei prossimi mesi”. Enrica Galeazzi

 

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