La chiusura della piscina è l’apoteosi della manifesta inadeguatezza di questa Amministrazione. Dopo il traffico in tilt, una ZTL che è una presa in giro, l’ospedale che se ne sta andando, il Tribunale, l’Agenzia delle Entrate, l’INPS che se ne sono già andati ed i treni che faticano ad arrivare tra cancellazioni e ritardi che ormai non si contano più, la chiusura della piscina diventa la rappresentazione plastica di una Giunta che fa acqua da tutte le parti. Non resta che prenderne atto, ci avrebbe stupito il contrario. Non possiamo tuttavia dimenticare la spavalderia e l’arroganza con cui questa Amministrazione ha affrontato il problema nel corso dei 5 anni di mandato. Promettendo a più riprese, in sede consiliare come in assemblee pubbliche, che qualora una nuova piscina non fosse stata pronta entro il 2015 l’Assessore di competenza avrebbe dato le dimissioni. Ad oggi, tale assessore non ha mantenuto alcuna promessa, anzi come Ponzio Pilato si è lavato le mani chiedendo alla cittadinanza ed alle altre forze politiche di proporre soluzioni per tenere la piscina in città, ma non è forse lui che è stato eletto per questo? Altro personaggio che stupisce in questo momento è il primo cittadino, il quale su Facebook si rammarica di essere stato costretto a chiudere la piscina e rivolge un pensiero a tutti coloro che frequentano la piscina, ai ragazzi e alla squadra agonistica. Ma non è proprio lui che dovrebbe lavorare affinché la città rifiorisca?  Resta da un lato la tristezza di una Politica che, incapace di far fronte alle più elementari evidenze, ha deliberatamente gettato fumo negli occhi agli abbiatensi tanto che per l’ennesima volta la scusa adoperata sembra essere una presa giro, a settembre si diceva che andava tutto bene e solo 4 mesi dopo si chiude per salvaguardare la sicurezza? Com’è possibile che in soli 4 mesi ci sia stato un tale tracollo?  Dall’altro lato rimarrà, dopo la manciata di mesi che ormai separa questa Giunta dalle nuove elezioni, un cumulo di macerie su cui provare a ricostruire. Impresa difficilissima. Ma questa è la vera sfida. Si tratterà di ripartire anzitutto dalla ricostruzione di un tessuto sociale disilluso da chi aveva promesso che si sarebbe voltato pagina e che invece ha fortissimamente contribuito a delegittimare se possibile ancor di più una Politica già di per sé in crisi nel suo animo più profondo. I diverbi e le pesantissime offese personali consumatisi nel recente Consiglio Comunale all’interno della stessa maggioranza sono del resto emblematici di una rappresentanza istituzionale del tutto inadeguata a far fronte agli impegni presi con gli elettori. Non va infine dimenticato che a farne le spese, come spesso succede in queste circostanze, vi sono come sempre i lavoratori che hanno trovato nella piscina il loro posto di lavoro: una realtà che si tende a dimenticare di fronte al disagio con immediatezza rilevabile di bambini, famiglie, anziani, associazioni, disabili che vedevano nella piscina non solo uno strumento ludico ma in molti casi uno stato di necessità. C’è da chiedersi se Abbiategrasso si meriti questo declino. ZYME – Associazione politico-culturale