Perché scrivo quanto segue? Perché faccio parte del direttivo del Movimento per i diritti del malato, perché da novembre il mercoledì sono Guardia del cuore volontaria in P.S., perché seguo con impegno, interesse e apprensione, come migliaia di abbiatensi, quello che si sta delineando come ‘il futuro’ dell’ospedale Cantù che ci sta molto a cuore. Un futuro tutt’altro che roseo, come si evince anche dal resoconto di quanto è stato detto durante la Consulta di mercoledì 5 ottobre. Consulta di cui fanno parte oltre al presidente Albetti, sia persone indicate da gruppi politici che esponenti di associazioni. Io e un collega eravamo presenti come giornalisti, a fine incontro mi è stato chiesto dall’ass. Cameroni di redigere il verbale della serata. L’indomani ho ricostruito il dibattito attraverso i miei appunti e inviato copia del verbale che, come si legge nell’articolo dedicato all’incontro, termina con l’invito unanime dei presenti al sindaco perché, prima dell’incontro del 19, vengano convocati tutti i sindaci del territorio per concordare istanze in difesa del nostro ospedale. In serata ricevo una telefonata dall’ass. Cameroni che, oltre a chiedere cambiamenti, dice anche di averne già parlato con il sindaco che ritiene improbabile si possa tenere tale incontro perché… c’è già stato la sera precedente. Avendo modo di chiedere a chi ha partecipato, scopro che la stessa sera della consulta, il secondo punto all’ordine del giorno dell’incontro che si è tenuto a Magenta, con i sindaci dell’abbiatense e del magentino, era “aggiornamento sull’attuazione locale della riforma regionale socio-sanitaria”, l’invito ufficiale porta le firme congiunte dei sindaci Arrara e Invernizzi. Mi riferiscono che molto si è parlato dei problemi e del futuro degli ospedali di Magenta e Cuggiono per i quali si sollecita a fare fronte comune, l’ospedale di Abbiategrasso pare che sia stato solo marginalmente citato e solo nell’intervento del sindaco Invernizzi. Quello che mi sconcerta è la concomitanza della consulta con l’incontro a Magenta. Chiedo: perché l’ass. Cameroni non ha detto che il sindaco aveva occasione di parlarne, in contemporanea a Magenta? Il presidente Albetti se lo sapeva perché non ha convocato prima la Consulta per affidare al sindaco riflessioni e istanze da portare agli altri sindaci? E se Albetti non ne era a conoscenza, perché il sindaco che ha inviato l’invito agli altri sindaci il 28 settembre non ha sollecitato Albetti a convocarla urgentemente prima del 5 ottobre, se crede sia uno strumento utile e non un pro-forma? L’ospedale Cantù alle diecimila e più persone che hanno firmato e continuano a voler scongiurare il progressivo depotenziamento a cui si assiste impotenti, sembra sempre più vittima di un destino programmato ai tavoli di potere dove purtroppo sembra…politicamente orfano. Enrica Galeazzi, Abbiategrasso