Ho avuto lo sfortunato piacere di leggere sul vostro giornale un articolo dedicato al cambio menù “vegano” di una scuola privata di Abbiategrasso, paese che frequento abitualmente da 20 anni. Mi costa fatica e mi sorprende dover essere io a farvi notare quanto l’articolo sia stato scritto nella maniera sbagliata, sia nella forma comunicativa (cito: ‘il menù estivo E’ ANCHE PEGGIO’, come se il giornalista stesse scrivendo sulla propria bacheca di Facebook una propria opinione personale) sia nella forma di incompetenza riguardo all’argomento trattato. Il tema di per sé dovrebbe essere trattato con i guanti e affidato a personale competente e informato a riguardo, nel 2018 dove non si fa altro che parlare dei cambiamenti climatici e ambientali, di quanto l’intero pianeta e la razza umana siano in pericolo anche e soprattutto a causa del nostro stile di vita alimentare non tollero che l’argomento venga affrontato su un giornale destinato a decine di migliaia di persone come se fossero chiacchiere da bar. Sottolineo prima di tutto che il menù in questione non è vegano ma si propone solo un ridotto consumo di animali e derivati, mi sembra il minimo almeno conoscere il significato della parola VEGANO se di questo si vuol parlare, e invece no. Questo errore non fa altro che aumentare confusione e spauracchio nei lettori poco informati che se leggono un giornale è proprio perché da lì dovrebbero e vorrebbero informarsi. Leggo poi sempre dal vs articolo che il menù è stato tratto dal documento pubblicato sul sito della Regione per la tutela della Salute che mira a combattere l’ OBESITA’ e ad educare ad un’alimentazione più salutare e consapevole. Bene, cosa c’è di più bello di sapere che qualcuno ha a cuore la salute dei miei figli? Non si parla di rispetto animale o ambientale, che è un tema che non sensibilizza tutti, ma si parla della salute dei nostri figli, di salvaguardare il nostro futuro. Un’iniziativa lodevole e SANA (moralmente e infine anche fisicamente) è stata trasformata in una caccia alle streghe fomentando un pensiero che già di per sé trova difficile farsi strada. Che bisogna ridurre il consumo di carne non lo dico io ma lo dicono i medici quando consigliano ai pazienti oncologici di non mangiare più carne rossa, lo dicono gli scienziati ambientali quando denunciano l’eccessivo consumo di acqua per sfamare gli allevamenti intensivi a fronte della stessa acqua che può essere usata per coltivazioni vegetali che sfameranno MOLTE più persone; i conseguenti gas che producono; i conseguenti ettari di terreni dedicati alla coltivazione di foraggio e NON dedicato al nutrimento dell’essere umano. Potrei scrivere nero su bianco i numeri della proporzione bovino=acqua=foraggio=persone sfamate e viceversa a favore delle coltivazioni vegetali ma vorrei spingervi a fare queste ricerche da soli. Questa non è di certo l’unica via per salvare il nostro pianeta ma è di certo una strada che prima o poi andrà battuta e che va analizzata mettendo sul piatto le giuste ed oggettive riflessioni per rendere i cittadini consapevoli e questa missione dovrebbe passare ANCHE dalle pagine del vostro giornale. Non potete mettere un argomento cosi importante nelle mani di chi non spende neanche 2 minuti del suo tempo per informarsi e fare bene il proprio lavoro. Il vostro giornalista menziona le difficoltà che i bambini potrebbero trovare nel trovarsi tutti i giorni insalata di orzo, ortaggi, polpette di ceci, alimenti lontani e diversi dalle loro abitudini,perché gli alimenti non consumati o scartati provocherebbero una perdita economica e dei consumatori insoddisfatti (i bambini prima e i genitori poi) …benissimo è una riflessione lecita e sensata ma si poteva analizzare meglio. Nell’articolo si sarebbe potuto proporre l’organizzazione di incontri tra nutrizionisti e genitori così da poter dare ai genitori le dovute informazioni e risposte, gli strumenti per di cambiare alimentazione -in parte- già a casa e rendere il cambiamento in mensa meno marcato ed ‘istruire’ cosi anche i genitori stessi. Avevate l’opportunità di trattare un argomento importante e necessario al giorno d’oggi, avevate gli strumenti per farlo bene (ad oggi l’ignoranza su un argomento è una scelta, perché si possono trovare risposte ad ogni domanda su qualunque sito di informazione affidabile e un giornalista dovrebbe vivere di questo: Trovare e dare risposte, no?) avevate la possibilità di dare informazioni utili per il vostro paese e per il nostro sviluppo futuro. Mi spiace molto quanto accaduto e sarei veramente felice se la mia contestazione potesse dar frutto a nuove analisi dell’argomento. Cordiali Saluti. Marzia Pongetti, Abbiategrasso