Il Dott. Lombardo ha gentilmente concesso un colloquio ad alcuni componenti del nostro Comitato per rispondere ad interrogativi esposti nella nostra lettera del 30 gennaio c.m. In presenza del Dott. Maurizio D’Urbano, Primario di cardiologia di Magenta ed Abbiategrasso, la conversazione si è focalizzata sulla patologia cardiologica sia d’urgenza che cronica, evidenziando che “si sono applicati modelli organizzativi che concentrano tecnologia e competenze ultraspecialistiche in strutture  che hanno bacini d’utenza molto ampi, circa dieci anni fa si è potenziato molto Magenta per coprire un servizio sull’infarto che non c’era né a Magenta né ad Abbiategrasso, oggi su tutto il bacino territoriale di circa 250.000 abitanti Magenta è il punto di riferimento del paziente acuto 24/24h. 365 giorni all’anno. Dopo la fase acuta, il paziente sceglie di essere seguito anche più vicino a casa e ad Abbiategrasso abbiamo una storia importante di un servizio che oggi vediamo assolutamente si debba sviluppare, ciò non significa far meno cardiologia ad Abbiategrasso, anzi significa farne di più” e a questo punto la nostra esplicita richiesta circa il destino riservato alle apparecchiature da noi donate a cardiologia e pronto soccorso(p.s,) del nostro ospedale viene soddisfatta poiché “l’utilizzo delle risorse è più razionale: l’acuto a Magenta, mentre l’ospedale di Abbiategrasso è un’ottima sede per i pazienti che hanno un dubbio, che devono sottoporsi ad accertamenti per una diagnosi precoce e per i cronici” esprimendo “massima disponibilità dell’Azienda di ampliare dal punto di vista delle risorse umane sul cronico”. Viene neutralizzato, riportando l’argomento sull’attività cardiologica, il tentativo di portare il discorso sull’attività IN TOTO di un p.s. con esempi di casi con traumi o patologie diverse, evidenziando la logistica e le vie di comunicazione difficoltose, strade sconnesse e non certamente rettilinee, che attraversano paesi con semafori e dissuasori troppo alti, ciclisti che rallentano il passo all’autolettiga, il numero di accessi che intasano il p.s. di Magenta dove un paziente che si presenta con una patologia non mortale o “tempo-dipendente” è costretto ad attendere per ore e dove il rischio di errore umano a causa di stress o attività frenetica aumenta notevolmente. Tutto il nostro rispetto per la cardiologia d’urgenza, ben venga! Tutti comprendiamo quanto la tempestività sia fondamentale per salvare una vita, ma la necessità di un’immediata assistenza a casi più gravi presso centri qualificati non dovrebbe precludere agli altri pazienti la possibilità di essere curati altrettanto bene e velocemente , magari presso un p.s. nuovo, ben attrezzato, collocato territorialmente in una posizione logisticamente strategica, con medici preparati, costato 30.000.000 di euro. C’è forse un’imperfezione sulla tempistica? Prima ampliare, poi trasferire. Prima migliorare l’accessibilità, poi convogliare. Forse sarebbe stato meno traumatico! C’è un difetto nel sistema che indigna per certe decisioni prese e scontenta buona parte di utenti.   “A Magenta i casi gravi si presentano con una frequenza di 1 ogni circa due giorni; su patologie tempo-dipendenti più si è precoci nell’inizio di una terapia appropriata più il risultato in prospettiva è migliore. Anche solo il ‘sospetto’ di una patologia tempo-dipendente ha fatto sì che addirittura sull’ambulanza mettessero questo sistema di comunicazione del tracciato direttamente alla Cardiologia”. L’apparecchiatura da noi donata al p.s. per l’invio online dell’elettrocardiogramma “verrà a maggior ragione utilizzata: quando c’è una separazione geografica fra due strutture l’apparecchio donato al p.s. è fondamentale” conferma il Dott. D’Urbano. Congedandoci, il Dott. Lombardo ringrazia il Comitato e si augura che non si interrompa questo dialogo, e che, anzi, col Dr. D’Urbano e il Dott. Signorini, il rapporto tra le Associazioni e l’Ospedale si debba valorizzare anche con incontri volti a spiegare l’evoluzione delle problematiche sul territorio; come Comitato abbiamo confermato la nostra disponibilità verso il servizio di Cardiologia e più in generale il dialogo, ma ciò non fa venir meno la nostra disapprovazione di cittadini sulla chiusura del p.s. notturno all’Ospedale di Abbiategrasso.            Per il Comitato del Cuore Giancarlo Sgarella, il presidente Anna Gorra