ALBAIRATE – Sulla pagina FB il Sindaco Flavio Crivellin qualche giorno fa scriveva quanto segue: “È successo in questo straordinario Paese che è l’Italia, che Enel Distribuzione sia stata allertata nel cuore della notte (circa l’una) perché un piccolo borgo, una frazione abitata da una sessantina di famiglie, è rimasto senza elettricità.
Una squadra di tecnici viene inviata sul posto, ma ‘il guasto’ non è riparabile. Ci vorranno giorni per il ripristino della linea elettrica ma loro sanno che devono ridare l’elettricità al più presto possibile. Non hanno tempo di scrivere in chat, postare, lamentarsi per l’orario e altre corbellerie del genere.
Nel buio della notte si mettono al lavoro, chiamano rinforzi con autogru e cavi, e in qualche ora ripristinano la fornitura elettrica con l’installazione di alcuni generatori. Qualcuno dei residenti non si è nemmeno accorto di quanto sia successo, se non per il fatto che, andando al lavoro, abbia visto all’angolo della strada di accesso al borgo un oggetto alquanto ingombrante, che la sera prima non c’era. Per tutto il giorno l’elettricità è stata garantita, ma si sa, la sfortuna è sempre in agguato: uno dei generatori nel tardo pomeriggio si surriscalda e va in blocco.
C’è poco segnale della rete cellulare e il telecontrollo non funziona. Di nuovo tutti senza elettricità. Si anima una fitta serie di telefonate, una nuova richiesta di intervento, ripartono i colloqui tra responsabili di servizio e Comune ed ecco che una squadra Enel è di nuovo sul posto. Un riavvio provvisorio, qualche prova e l’amara sentenza: il tecnico mi si avvicina e mi dice: ‘serve un nuovo generatore per sostituire questo che potrebbe fermarsi di nuovo, abbiamo inviato la richiesta. Noi ci fermiamo qui e appena arriva lo sostituiamo’.
Arriva l’autogru con un nuovo generatore più grande, più potente. Sono le 21, e l’ironia della sorte vuole che lo stesso tecnico ancora al lavoro è colui che alle 5 del mattino era già in loco per il primo intervento. La stanchezza si avverte sui volti, ma funziona tutto ed è un sollievo. A tutte queste persone che chiamerò con nomi di fantasia Mario, Francesco, Giovanni, Antonio… indipendentemente dal loro ruolo, dall’azienda o ente per cui lavorano, voglio dire grazie. Li ringrazio perché l’Italia è anche questa, fatta di persone, di aziende e di istituzioni che, quando trovano la giusta collaborazione, risolvono i problemi e diventano esempio per il mondo. Perché ve l’ho raccontato? Io ero lì, e oggi ho visto l’Italia che funziona.
L’Italia delle persone che si ascoltano, si confrontano e risolvono. L’Italia che vorrei vedere sempre. Chiunque oggi abbia contribuito fattivamente, sappia che ha la mia stima. E così, la prossima volta che saremo tentati di lamentarci per qualcosa che non corrisponde ai nostri desideri, o che non va come vorremmo, invece di dare la colpa a qualcuno, pensiamo se possiamo essere noi la soluzione, oppure come aiutare chi una soluzione la sta cercando. Buona notte a tutti”.