L'eco della città

Intervento/ Chiamatemi razzista

Forza ditelo. Urlatelo con tutta la forza che avete. Se pensate di ferirmi, di farmi vergognare, vi posso garantire che vi sbagliate di grosso. Questo razzista, come tanti altri, sta lottando anche per voi. Questo italiano, come tanti altri che insultate, sta pensando al futuro vostro e dei vostri figli. È la gente che non ha timore di esprimere quello che pensa, quello in cui crede, quella che non ha paura di rischiare che vi aiuta ad andare avanti. Mi domando se vi sentite così superiori, così nel giusto, anche di fronte ad italiani, uomini e donne che per sopravvivere sono costretti a rovistare nell’immondizia. Vi sentite tanto superiori a chi non riesce, perché non ne ha le possibilità economiche, a poter donare anche una piccola cosa che farebbe felice il proprio figlio quando ve la chiede guardandovi negli occhi. Vi sentiti migliori di quelli che devono pur desiderandola rimettere quella bistecca sullo scaffale del supermercato perché se no, non riescono ad arrivare a fine mese. Questo razzista, come tanti altri, guarda al suo Paese, e soffre tutti i giorni. Guardo alla mia Italia – alla nostra Italia – che  sta perdendo tutto e non fa nulla. Ci vogliono pecore. Vogliono privarci di tutto quello che abbiamo per arricchirsi loro. Per arricchirsi in pochi ed impoverire interi popoli. E vogliono farci vergognare perché chiediamo qualcosa di meglio. Che ci spetta di diritto. Io sto dalla parte del popolo. Di quelli che lavorano e fanno sacrifici; degli onesti che si vedono ripagati con tante belle parole, che si trasformano in insulti alla prima occasione. Sono razzista. Sono insensibile. Sono senza cuore. Sono tante cose perché ho detto basta a queste immigrazioni senza controllo, a queste banche e lobby economiche che usano i soldi del popolo per arricchirsi, lasciando morire gli altri, a questo razzismo anti italiano che vuole sostenere chiunque; l’importante è che non sia italiano. Perché ho detto basta a tutte queste tasse che devono pagare gli italiani con i loro sacrifici, spese da uno stato ingrato per mantenere i clandestini o i Rom lasciando morire di fame gli italiani. Perché ho detto basta a questo Stato ingrato che al posto di tutelare i suoi veri servitori come le forze dell’ordine, ad esempio, le umilia, non le tutela e riconosce loro uno stipendio da fame pur rischiando la propria vita tutti i giorni per difendere la nostra. Sono razzista e senza cuore perché guardo gli italiani che dopo l’alluvione ancora non hanno una casa…Sono razzista perché penso quotidianamente con amore, rispetto, affetto e credo ciecamente nel mio popolo, con cui condivido idee, radici, storia e affetti. E se per questo motivo sono un razzista, lo accetto senza problemi. Sono stanco di vedere uomini distrutti dalla crisi. Sono stanco e triste nel vedere imprenditori che si suicidano perché questo stato li vessa in tutti i modi e non sanno più dove sbattere la testa. Sono stanco di vedere operai perdere il proprio posto di lavoro e di conseguenza la loro dignità perché il lavoro rappresenta la dignità di una persona e che saranno costretti, perché di aziende che assumono non ne esistono più o sono in via di estinzione nel nostro Paese, a vivere una vita di stenti, di rinunce… Voglio certezze. Voglio che i cittadini italiani possano vivere in serenità e che vengano ripagati per tutti gli sforzi e i sacrifici fatti in tutti questi anni. Non c’è nulla di più importante per me. E non smetterò mai di lottare. Perché un domani, guardano negli occhi i miei figli, io voglio dire loro che quantomeno ci ho provato a lottare per cercare di cambiare le cose, per poter garantir loro un futuro migliore in un Paese fantastico e unico al mondo; che per colpa di un gruppo di inetti e traditori, politicanti da strapazzo, è stato deturpato e stuprato della propria identità e storia. E sono sicuro che se ci unissimo tutti con l’intento comune di riconquistare pacificamente ma con grinta e determinazione la dignità e la sovranità che spetta al popolo italiano, cacciando questa classe di politicanti inetti e traditori, un domani potremmo guardare in faccia i nostri figli con orgoglio e senza vergogna perché abbiamo fatto tutto il possibile per garantire loro un futuro migliore nel nostro Paese, nel loro Paese. Un futuro da uomini liberi e non da schiavi. In Italia. Andrea Pasini

 

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