ABBIATEGRASSO – “Un record”. E’ definibile così quanto successo all’istituto di scuola superiore V. Bachelet di Abbiategrasso, dove la classe 5^ A  Ragioneria ha fatto registrare a fine anno scolastico la bellezza di sette persone non ammesse all’esame di maturità, su un totale di 19 studenti. Un caso decisamente singolare considerando che nelle altre quinte di indirizzo sono stati tutti ammessi e che in tutta la scuola solamente una classe prima dello stesso indirizzo è riuscita ad eguagliare il record. Ma se in una prima può considerarsi “ammissibile”, in una quinta crea decisamente scalpore.  Difficile immaginare cosa possa portare a un fenomeno del genere; gli alunni sono arrivati in quinta senza vedere grossi problemi sulla carta negli anni passati. Possibile che abbiano smesso di studiare all’ultimo anno? Gli stessi docenti esprimono così il loro parere sul crollo dell’ultimo anno: “Alcuni ragazzi hanno fondato la propria vicenda scolastica su di un unico e prioritario obbiettivo: ottenere il massimo risultato con il minimo impegno possibile. Risultato coincidente con la semplice ammissione all’anno successivo. Nel corso dell’ultimo anno, a fronte di una richiesta di impegno più responsabile e maturo, il gruppo classe non ha operato il minimo tentativo di cambiamento”. Una bocciatura segna inevitabilmente un ragazzo a prescindere dall’età e dalla classe frequentata. Potrebbe infatti non aiutare uno studente ad eliminare le proprie difficoltà, dovute nella maggior parte dei casi ad insufficienti motivazioni allo studio, che possono ripresentarsi negli anni successivi. D’altra parte invece può permettere all’alunno di rivedere il proprio impegno al fine di raggiungere quantomeno il minimo obbiettivo. Ripetere l’anno può infatti rappresentare un motivo di crescita e di stimolo per un ragazzo, portandolo a capire i propri errori e dove può migliorare per raggiungere i propri obbiettivi nella scuola e nella vita. E’ sicuramente questo ciò che si augurano i professori della classe dell’istituto Tecnico che sperano ovviamente in una crescita di responsabilità da parte dei propri ragazzi. Nicolò Natale