ABBIATEGRASSO – In occasione della 19a edizione di Abbiategusto, abbiamo incontrato la food blogger abbiatense Francesca Simone, alla quale l’organizzazione delle rassegna enogastronomica ha affidato il compito di rendere più “social” l’evento.
Come hai iniziato con il tuo lavoro di “food blogger”?
“Io in realtà sono una fotografa e grafica pubblicitaria, quindi lavoro più che altro nel mondo della fotografia; qualche anno fa mi sono però appassionata di cibo e cucina, ho cominciato ad andare in ristoranti un po’ più particolari e mi sono innamorata dell’arte culinaria. Ho iniziato anche a cucinare di più e prestare più attenzione alla mia alimentazione e a quella della mia famiglia. Ho una bimba di tre anni e da quando è nata ho cominciato ad appassionarmi ad una dieta buona e salutare, avendo avuto più tempo per stare a casa, ho avuto possibilità di sperimentare e studiare, ho iniziato a stare più attenta a cosa compravo e a come utilizzavo gli ingredienti tutti giorni.
Da lì, il passo è stato breve, amici e conoscenti cominciarono a chiedermi ricette e consigli e così decisi di creare il mio blog in rete ‘La Mora Felice’” .
Quindi hai iniziato con le ricette?
“Sì, ho cominciato in modo semplice e naturale, cucinavo e condividevo. Dopo di che sono stata a Milano a mangiare in un ristorante che mi ha letteralmente sconvolta e conquistata e da lì ho scoperto che cosa in realtà si possa fare con il cibo. Avevo assaporato e scoperto sapori che credevo non mi piacessero e da lì ho iniziato ad appassionarmi ulteriormente alle scelte culinarie dei grandi chef e alle loro idee di cucina”.
Food blogger ma anche cuoca, questo doppio ruolo ti ha permesso di apprezzare e voler scoprire il ruolo dello chef…
“E’ così. Da quella cena in poi, il mio lavoro di food blogger è incentrato sulla figura dello chef, e tutto è iniziato per l’appunto da quella cena.
Scrissi allo chef stellato e gli feci i miei complimenti, alcuni giorni dopo lessi di una sua intervista su una testata e, quasi per gioco, gli proposi di farne una anche con me.
Ho iniziato così, con uno stellato! Da allora ho iniziato a contattare altri chef e, presentandomi con l’intervista di quello chef famoso, molti hanno accettato volentieri le mie richieste.
Le mie interviste sono molto social e frizzanti, non chiedo solo della loro idea di cucina, ma mi piace anche chiedere della loro vita privata”.
Prima volta all’Abbiategusto da addetta ai lavori, diciamo così, quale sarà il tuo ruolo?
“Quest’anno l’organizzazione si è posta come obiettivo quello di raggiungere in modo più efficace un maggior numero di giovani, sia con iniziative pensate per i giovani e che vedranno anche tanti studenti all’opera, sia sotto il piano dei social, in questo ambito rientra il mio ruolo. Gli scorsi anni Abbiategusto era poco conosciuto online, il mio ruolo sarà quindi quello di promuoverlo sui social e in rete; andrò in giro e seguirò alcuni eventi condividendo e cercando di far conoscere la rassegna enogastronomica attraverso canali nuovi per questa importante manifestazione, dandone il risalto che merita anche sui vari social, soprattutto Facebook ed Instagram”.
Quali eventi seguirai e a quali non dovremmo, secondo te, mancare?
“Cercherò di seguire il più possibile, invito coloro che avranno tempo a godersi tutte le opportunità che questa rassegna ci offrirà. Dal mio punto di vista, lo ammetto, sono di parte, non mi vorrò perdere i vari show cooking con gli chef e le cene in cui saranno centrali salute e benessere, quindi cibi buoni e sani, perché rispecchiano molto la mia idea di cucina. Spesso siamo portati a credere che i piatti buoni siano difficilmente completamente sani, in realtà non è così. Mi sono avvicinata al cucinare proprio per far vedere alle persone che in realtà è possibile fare un piatto buonissimo ma più sano di quello che siamo abituati a vedere”.
Quest’anno Abbiategusto renderà omaggio all’opera dello scrittore Pellegrino Artusi, gastronomo dell’800 e tra i primi a codificare la cucina tradizionale italiana; la cucina, in quel caso, contribuì ad unire il popolo italiano e a diffondere la lingua italiana. Oggi, Abbiategusto, oltre a rendere omaggio ad Artusi, punterà anche grazie a te alla diffusione dell’evento attraverso i nuovi canali di comunicazione, che ne pensi?
“Sarà interessante. Artusi è stato uno dei primi argomenti trattati durante un master che sto frequentando in questi mesi, l’ho ritrovato con piacere qui, non lo conoscevo e questa rassegna sarà l’occasione per apprezzarne ancora di più l’importanza dei suoi scritti”.
Non resta allora che darci appuntamento ad Abbiategusto e, quello che non potremo vedere e sperimentare, lo conosceremo attraverso i social! “Sì! Sarò presente in diversi eventi e insieme ai ragazzi di Radio CityBar faremo delle improvvisate durante tutta la rassegna enogastronomica. Buon Abbiategusto 2018 a tutti!” L.C.