ABBIATEGRASSO – La Commissione II° del 23 luglio, di cui si parla soprattutto per la contestazione al Piano edificatorio di Essedue, è iniziata subito con proteste e obiezioni anche sul tema dell’illuminazione pubblica. Con una mozione d’ordine infatti il cons. Christian Cattoni (Cambiamo Abb.) ha chiesto di spostare la discussione del punto, in quanto “è da aprile che si chiede un confronto con la Consulta ecologica che può mettere in campo competenze tecniche specifiche”. L’ass. Albetti risponde che l’incontro si farà ma Cattoni invita a rispettare i regolamenti e inizia un battibecco serrato in cui Cattoni chiede di permettere anche al pubblico di intervenire. Il sindaco cerca di mediare dicendo che in Commissione si vuole indicare solo il percorso, accenna al secondo punto e dichiara che: “vista la presenza di tanto pubblico non mi sembra la sede per un dibattito e un confronto. Questa sera si presenteranno solo dati e puntualizzazioni”. L’ass. Albetti passa a illustrare il piano di rifacimento dell’illuminazione pubblica e l’attivazione di un partnernariato pubblico-privato, informa che i punti luce sono 3.992 di cui 2.906 di proprietà Enel e 1.086 comunali ma dati in gestione a Enel Sole. 2.805 risultano obsoleti, per sostituirli servono 3.900.000 euro. Il Comune ha ricevuto una proposta di financial project da A2A che si è proposta come partner per il rifacimento di tutti i punti luce e per la manutenzione ordinaria e straordinaria per 20 anni, a 520.000 euro l’anno (oggi se ne spendono 600.000). L’arch. Ambrosini ha approfondito alcuni punti per comprendere meglio la delibera. Ha spiegato che la normativa prevede per l’affidamento di un servizio di rilevanza economica che la proposta venga comparata con altre per capire se risponde ad efficienza e validità economica. Si sono quindi cercate alternative di comparazione sul mercato e si sono valutate diverse procedure, ritenendo impossibile per il Comune un’organizzazione diretta in quanto occorre una progettazione tecnica complessa. L’impianto di Abbiategrasso è datato, con elementi illuminanti fuori norma, con lampade ancora ai vapori di mercurio, l’investimento previsto è elevato e potrebbe pesare molto sui bilanci futuri. E’ stata presa in considerazione e comparata un’offerta Consip che presenta differenze a favore di A2A in quanto Consip si limiterebbe a gestire l’impianto per 6+3 anni invece di 20 e non prevede la manutenzione straordinaria. Consip prevede un canone annuo di 570+IVA mentre A2A di 520+IVA . Quindi, ha concluso l’arch. Ambrosini, risulta più accoglibile la proposta di A2A. Il cons. Tarantola si è mostrato perplesso “per la scelta di presentare progetti importanti a fine luglio. L’anno scorso la piscina, quest’anno questo e altri progetti, invito ad affrontare le questioni diversamente. Perché, chiedo, non è stata data questa opportunità ad Amaga?” L’arch. Ambrosini ha risposto che è un progetto che prevede un investimento elevato e che Amaga non ha le competenze. Tarantola ha proposto di ‘spacchettare’ in lotti e dare comunque la possibilità ad Amaga, ma l’ass. Albetti ritiene che occorra rifare tutta l’illuminazione pubblica, il prima possibile “perché siamo in una situazione di emergenza”. La risposta non ha convinto però il cons. Cattoni che è tornato a chiedere “il coinvolgimento della Consulta Ecologica che può mettere in campo competenze specifiche mentre sembra che sia già stato tutto deciso per un progetto di 3.900.000 euro sovradimensionato che bada più all’immagine che al lungo termine e che fa spendere al Comune in 20 anni 10 milioni e 400 mila euro, mentre con Consip per esempio si spenderebbe meno della metà. Spero che si possa ripensarci e scegliere di far crescere Amaga…” Albetti ha risposto che “Amaga non ha partecipato a questa manifestazione d’interesse, quindi non si può fare”. La discussione del punto si è conclusa con indicazioni sull’iter e sui tempi, se ne riparlerà nel primo Consiglio comunale di settembre. E.G.