ABBIATEGRASSO – L’Hospice di via dei Mille è nato nel ’94 per rispondere all’emergenza Aids, è pioniere e modello nelle cure Palliative. Il direttore Luca Moroni, durante la presentazione del bilancio sociale 2018 martedì 9 luglio nel giardino di villa Umberto, ha ricordato importanti tappe dell’Hospice che dal 2000 si occupa di diverse patologie, che nel 2005 ha iniziato a prestare assistenza domiciliare, nel 2007 ha adeguato la struttura ai nuovi standard richiesti, con un nuovo reparto esterno alla palazzina liberty. Una struttura che collabora dal 2013 con Asst e Ats per una sperimentazione regionale e ha iniziato anche un’attività di consulenza negli ospedali Cantù e Fornaroli. La struttura è di proprietà della Fondazione Moschino che da 20 anni la mette a disposizione in comodato gratuito, nel 2018 l’Hospice ha assistito 288 malati e altri 316 al domicilio, a cui si aggiunge l’attività ambulatoriale. Voci autorevoli hanno parlato dell’importanza dell’Hospice di Abbiategrasso: Gabriella Monolo direttore socio- sanitario dell’Asst ovest milanese, Stefania Bastianello presidente Cure Palliative, Katia Albo di Ats città di Milano che controlla 3 milioni e mezzo di abitanti, Michele Sofia coordinatore della Rete di cure Palliative. Luca Moroni ha definito Hospice Community la realtà abbiatense fatta di operatori, volontari, di tanti donatori, a cui dare conto della gestione. C’è un’attenzione straordinaria intorno a questa realtà, anche tanti piccoli grandi gesti come quello del panettiere che ogni mattina quasi furtivamente, lascia un kg di pane fresco sul tavolo dell’Hospice. Una realtà davvero peculiare quella di Abbiategrasso, ha aggiunto Moroni. L’Hospice è in costante crescita, aumentano i servizi, aumentano i malati, quindi sono in aumento anche gli operatori, 40 tra infermieri, oss, medici, fisioterapisti, psicologa ed educatrice. Grande attenzione è dedicata anche alla formazione interna ed esterna. Il bilancio presentato conferma che aumentano i costi ma anche i ricavi, i conti tornano grazie al volontariato e alle donazioni. Il bilancio della Cooperativa In Cammino è di 2.582.000 euro, i ricavi per le prestazioni riconosciute è di 2.100.000, gli altri 478.000 arrivano dal 5×1.000 e da ca. 600 donazioni. Preziosissimi i 65 volontari, per lo più dedicati al reparto ma anche alla stireria e all’implementazione degli eventi. Con la consueta simpatia e passione ne ha parlato Corrado Dell’Acqua presidente dell’Associazione Amici dell’Hospice. Luca Moroni oltre a ringraziare tutti quanti, ciascuno con il proprio diverso ruolo ma ugualmente importante, ha anticipato alcuni scenari futuri: l’Hospice come già avviene negli USA è destinato ad occuparsi sempre più non solo di malati oncologici ma di ogni altra patologia e intende prendere in carico i pazienti per alleviare il dolore e farli vivere bene e non solo al termine, per accompagnarli a morire bene. E’ importante anche che terminino il loro percorso sempre meno in ospedale ma a casa propria o accolti, accuditi amorevolmente in quella “casa” che si chiama Hospice. E.G.