ABBIATEGRASSO – Carissima Pupa, un grande dolore per tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerti la notizia della tua scomparsa. Sei sempre stata una persona speciale, empatica, intelligente, modesta, colta, sensibile. Sempre entusiasta, arguta, gentile, pronta a metterti in gioco come nel 2020 quando ti sei resa disponibile con una serie di deliziose ‘interviste’ per l’Eco della città. Un contributo prezioso, un onore ospitare i tuoi scritti, l’apprezzamento dei lettori ti stupiva e ti faceva sorridere. Umile, profonda ma sempre con leggerezza e con l’immancabile sorriso. Per l’ultimo saluto, giovedì pomeriggio, tanti amici si sono stretti attorno ai tuoi cari, accanto alla bara bianca dove riposavi, su cui era posato un mazzolino di fiori profumati. La tua presenza era tangibile nei ricordi personali di ciascuno, ma poi improvvisamente eri davvero ancora lì tra noi, le tue parole, affidate alla voce di un caro amico, hanno invaso le menti e i cuori di tutti i presenti. Ci siamo resi conto che, mentre lottavi per la vita che amavi tanto, hai preparato il tuo commiato. Generosa come sempre, hai preparato altri regali, la tromba che ha diffuso le note di Yesterday (Ieri) che tanto amavi, e ci hai lasciato una sorta di testamento spirituale, un inno alla vita, un grande prezioso regalo, parole di grande saggezza da condividere, che vogliamo  diffondere anche attraverso queste pagine, da conservare ma soprattutto da praticare per non sciupare il tempo che abbiamo. Grazie, grazie, grazie! Enrica

IERI – Ho avuto tante passioni che hanno governato la mia vita. Ho incominciato a dispiacermi di morire quando ho scoperto la magia di quella manciata di anni che ci viene regalata il giorno in cui nasciamo. Se lo avessi capito prima, avrei avuto meno ansie e mi sarei lamentata di meno, perché avrei saputo che la fatica e il dolore sono inevitabili per tutti, ma…passano! Me ne sono andata con la consapevolezza che la vita è davvero una gran bella avventura, ma poiché nessuno sa quanti anni abbiamo a disposizione, soprattutto da giovani capita di sciupare tanto tempo. Qualcuno, anche ormai cresciuto, li sciupa comunque, caricandoli di ansie e paure. Per esempio troppa paura per la salute…e così, come dice Woody Allen, vive i suoi anni migliori da ammalato per morire da sano! Per i soldi…da trasformare in cose, mentre il bello non sta nelle ‘cose’. Per la carriera…che dà prestigio a un ego esagerato. Qualcuno li carica di rabbia. E giudica. Giudica sbagliato il pensiero del diverso, senza nemmeno entrare nel merito. E diventa cinico, censore e razzista. Giudica fortune quelle degli altri, senza considerare le loro fatiche, l’impegno e il valore. Ci vuole fatica ad avere l’erba più verde, ci vuole impegno nel curarla e la capacità di farlo. I miei studenti, quando mi capitava di incontrarli dopo che avevano finito la scuola, mi dicevano: “Si ricorda, prof.? Ci diceva sempre: Ragazzi, niente è gratis! Un po’ di fatica e vedrete che risultati!”. Le mie passioni…tante, ma tutte governate dalla stessa matrice: la ricerca della consapevolezza. E la consapevolezza, quando ti sembra di averla raggiunta, ti mostra una nuova porta da spalancare e poi un’altra ancora e così non finisci mai. Ma quanto è gustoso vivere così! Ho cercato di entrare nella porta del cuore degli uomini per capirne i bisogni. E anche nelle loro teste per comprenderne le dinamiche. Ho aperto tutte le porte che potevo per cogliere i segreti della relazione tra gli esseri. E ho percorso le strade della spiritualità per trovare risposte. Qualche risposta l’ho trovata ma troppe sono rimaste in sospeso e chissà se ora, dove sono, sarò invasa dalla luce della conoscenza. Del resto, qui di tempo per capire ne avrò tanto più di voi…l’eternità! Che meraviglia! Guardate, che con tutto questo tempo a disposizione mi ricorderò di ognuno di voi e, anche se sarò concentrata a mandare amore alla Roby più di tutti, guardando giù da un posto pieno di luce, vi manderò pensieri di illuminazione perché il più in fretta possibile possiate capire che siete un fiore in un giardino, un giardino che però va coltivato per convincere le farfalle a venire da voi. E’ solo di questo che siamo responsabili. Homo faber fortunae suae. He he, mi è sempre piaciuto il Latino! Arrivederci (a presto? 🙂 Pupa”.