ABBIATEGRASSO – Lo scorso lunedì pomeriggio la notizia della scomparsa di Stefano Beretta, che ha tragicamente scelto di andarsene, ha sconvolto chiunque lo conoscesse.
Stefano lo conoscevamo in moltissimi, da quando da ragazzo lavorava da Besuschio e ora da contitolare di un’agenzia di onoranze funebri che gestiva con grande sensibilità e umanità.
Stefano Beretta era anche sempre pronto a dare una mano, presente nelle iniziative benefiche, come accompagnatore in pellegrinaggio a Lourdes, molto presente e seguito anche sui social, con filmati divertenti e molto affettuosi dedicati all’adorata mamma e ai nipoti per cui stravedeva. Per non parlare dei viaggi di cui era appassionato e che condivideva in particolare con l’amico Enea che, ancora incredulo, ha espresso grande dolore per la tragica inaspettata perdita.
In tantissimi hanno partecipato al funerale, mercoledì mattina, nella chiesa di San Pietro, dove don Leandro, che conosceva bene Stefano Beretta, lo ha ricordato utilizzando la metafora della valigia da preparare per l’ultimo viaggio, una modalità già usata che Stefano gli aveva detto di aver apprezzato. Una valigia molto grande per poter contenere tutto l’amore dimostrato non solo per i propri familiari ma per tutte le persone incontrate e frequentate per poco o più tempo.
A nessuno ha mai negato il suo sorriso, il tratto più distintivo del suo viso, quello che ricorderemo sempre. In valigia anche i molti viaggi, soprattutto in Paesi di lingua spagnola, spesso usata poi al ritorno con amici e familiari per divertire. In valigia anche i pellegrinaggi e i momenti di riflessione, ma anche grande spazio per il suo delicato lavoro e infine anche un biglietto, con tutti i nomi di chi a Stefano ha voluto bene.
Un elenco infinito quindi perché era impossibile non volergli bene. Porgiamo condoglianze e un forte abbraccio ai suoi familiari. Il bar Tabachè ha iniziato una raccolta in sua memoria, a favore della Fondazione Casa di Riposo Città di Abbiategrasso, che ospita da alcuni mesi la mamma di Stefano. E.G.