ABBIATEGRASSO – Nel weekend dedicato alla Festa della Musica si è chiusa la stagione concertistica della Filarmonica; una stagione molto interessante, che ha visto il saluto del Maestro Carlo Zappa, che è stato sul podio per 25 anni, e l’arrivo del Maestro Dario Garegnani, che ha subito trovato con i bandisti l’intesa giusta per lavorare al meglio ed affrontare una stagione che si è rivelata impegnativa e ricca di soddisfazioni già a partire dall’esordio, con concerto del XXV Aprile e culminando con i 4 concerti del mese di giugno. Gli impegni del weekend appena trascorso hanno visto già venerdì sera all’opera la big band che, per gentile concessione della Signora Masserini, si è esibita all’interno del bel cortile di Corso Italia 52, attirando sempre più persone grazie alla musica coinvolgente. La big band ha eseguito i pezzi tratti dal proprio repertorio, ispirato alle grandi big band della prima metà del secolo scorso. La simpatia di Antonella alla presentazione, il carisma e le voci di Stefano Borghi e della new entry Silvia Orlandi hanno coinvolto il pubblico per una serata di buona musica e allegria. Domenica è stata invece la volta di quello che è storicamente l’ultimo concerto stagionale, che si tiene al termine della processione di San Pietro in occasione della festa parrocchiale. Davanti ad un pubblico numeroso e attento la Filarmonica ha aperto il concerto con l’Inno alla Musica di SergeLancen, per proseguire con l’Ouverture per fiati di un giovanissimo Felix Mendelssohn, tanto delicata nell’incipit quanto festosa nel prosieguo, e con la graziosa Chanson de matin di Elgar. A seguire, due pezzi fondamentali nella bibliografia musicale di due titani dell’800, Giuseppe Verdi e Richard Wagner, entrambi esplicativi delle capacità artistiche e della visione dell’opera dei propri autori: la Sinfonia dall’opera Nabucco, caposaldo dell’opera italiana, e che “riassume” già nei suoi pochi minuti l’essenza del dramma degli ebrei al tempo dell’esilio babilonese, e la Scena dal Lohengrin della Processione di Elsa alla Cattedrale. Quest’ultimo pezzo, che dopo un inizio lieve in cui predominano le sonorità dei legni, esplode in un climax in crescendo con l’aggiunta degli ottoni, che conferiscono la giusta solennità al pezzo. Proprio quest’ultimo brano, simile per il suo carattere ad una preghiera, è stato dedicato a Don Giuseppe Colombo, parroco di San Pietro, che in questi giorni festeggia i 45 anni dalla propria ordinazione sacerdotale. Il concerto è proseguito poi con la Florentiner March di Julius Fucik, composta in stile italiano, e con il primo ed il terzo movimento dalla Prima Suite in mib di Gustav Holst. Prima dei richiestissimi bis (la marcia “Candelara” ed ancora il terzo movimento dalla Suite di Holst, che con il suo carattere pirotecnico ha diffuso allegria in tutti i presenti), la Filarmonica ha fatto in musica gli auguri di buon compleanno a Don Leandro e hanno dato il loro saluto il Sindaco Cesare Nai, che ha sottolineato, oltre alla bella esecuzione della Filarmonica condotta con piglio e disinvoltura da Dario Garegnani, ed alla perfetta ed impegnativa stagione concertistica, la genuinità e la capacità organizzativa del rione sanpietrino, e di Don Giuseppe, come sempre impeccabile ed accogliente ospite. Ora la Filarmonica è attesa dal servizio per la festa Patronale venerdì 29, mentre la big band sarà impegnata a Rosate sabato 30 giugno nella piazza antistante la chiesa.