ABBIATEGRASSO – “La scellerata decisione dell’8 marzo di Regione Lombardia di richiedere alle residenze per anziani di accogliere malati Covid sta provocando centinaia di morti”. E’ il pensiero preoccupato di molti familiari abbiatensi che hanno genitori, zii, fratelli e sorelle, amici, ricoverati all’istituto Golgi. La comunicazione tramite bollettini non è spesso sufficiente a rassicurare chi non vede i propri cari da tempo e li percepisce in pericolo a causa di questo maledetto virus che sta mietendo vittime soprattutto nelle case di riposo. Un virus che costringe a chiudere la porta a tutti gli esterni temendo il contagio mentre il contagio era probabilmente già in casa. Sono partiti esposti e gli investigatori hanno iniziato a esaminare le cartelle cliniche, a sequestrare documenti non solo al Pio Albergo Trivulzio dopo 150 morti ma in altre strutture. Anche al Golgi Redaelli, ci dicono, ora vengono eseguite autopsie se considerate situazioni sospette. Le preoccupazioni sono molte e i disagi pure, non solo per la distanza dai propri affetti che provoca depressione e quindi indebolisce ulteriormente chi si sente prigioniero e abbandonato ma anche per problemi logistici, come quello segnalato da P.B. che ha chiesto aiuto all’Eco. “Mia cognata è ricoverata in riabilitazione al Golgi dove andavo tutti i giorni anche per il cambio biancheria. Ho quasi 80 anni e quando è arrivato il virus mi hanno detto di non andarci più, allora ho incaricato una signora di effettuare il servizio lavanderia a pagamento, nei due giorni indicati, di martedì e sabato. Mia cognata è risultata Covid positiva e ha una forte dissenteria, la signora che lavava i suoi vestiti ora teme il contagio e dalla scorsa settimana mi ha detto che non lo farà più. La lavanderia dell’istituto non è disponibile neanche a pagamento, a chi mi posso rivolgere? Chiedo aiuto per risolvere questo problema, mia cognata è rimasta senza biancheria e cambi. Per favore fatemi sapere”. Attendiamo suggerimenti e soluzioni per la signora Pinuccia. E.G.