ABBIATEGRASSO – Riceviamo e pubblichiamo una prima risposta alle nostre domande, dall’Istituto Golgi Redaelli:
“1.Prosegue con massimo impegno all’interno della struttura l’attività del nucleo dedicato ai pazienti COVID che raccoglie i casi positivi dai reparti della struttura con personale dedicato.
2.Per i Nuclei Alzheimer che ospitano pazienti con disturbi del comportamento, i quali necessitano di spazi dedicati e personale formato sulla gestione delle problematiche relative alla demenza e ai comportamentali associati, sono state rafforzate le misure di distanziamento. Sono inoltre stati realizzati isolamenti di coorte per i pazienti risultati positivi o sospetti, che non potessero essere spostati nel nucleo COVID, per i motivi sopra descritti. Per quei pazienti che presentano wandering e affaccendamento è stato aumentata la sorveglianza al fine di ridurre il più possibile contatti indesiderati in questa fase. Certamente questi sono i pazienti per i quali realizzare in modo completo il distanziamento è più difficile, poichè non è dato loro di comprendere il motivo di questi accorgimenti, così come mal tollerano la mascherina chirurgica di protezione che viene a loro chiesto di indossare. Dobbiamo anche essere consapevoli che la presenza stessa di demenza comporta una compromissione del sistema immunitario, e pertanto anche dal punto di vista biologico, rappresenta una condizione che può aumentare il rischio di esito negativo dell’infezione.
3.Tutto il personale è dotato dei dispositivi di protezione previsti dalle normative e dalle indicazioni del Datore di Lavoro supportato dal Servizio Prevenzione Protezione, tuttavia la nota alta penetrazione del virus ha fatto sì che ci siano stati contagi anche tra gli operatori. Il numero totale delle malattie è quindi in aumento e ciò implica la frequente necessità di riorganizzare le distribuzione delle figure assistenziali che, con grande disponibilità, stanno rispondendo a questa necessità. Il personale in procinto di rientrare dalla malattia viene sottoposto su indicazione del medico competente, a controllo del tampone naso – faringeo a protezione di ospiti e colleghi.
4.Le Direzioni hanno dato indicazione ad evitare commistioni tra operatori che lavorano nei reparti riabilitativi e nei nuclei Alzheimer, con quelli della RSA, settore dell’Istituto al momento privo di casi COVID, al fine di preservare tale situazione.
5.Le Direzioni hanno anche definito accuratamente gli spazi dedicati a vestizione/svestizione degli operatori di ciascun reparto al fine di ridurre le possibilità di contagio tra gli stessi.
6.Le Direzioni in collaborazione con il laboratorio di Milano hanno anticipato l’esecuzione di tamponi sui pazienti per accelerare i tempi rispetto, a quanto verrà nel breve periodo effettuato da ATS.
7.La comunicazione con i familiari prosegue sia telefonicamente che con video chiamate. I medici nonostante l’elevato impegno quotidiano, informano il familiare ad ogni variazione sensibile dello stato clinico. La continuità della comunicazione con le famiglie è stata garantita con telefonate e, compatibilmente con i tempi di attivazione tecnica, con video chiamate delle quali si riporta una sintesi.
Video chiamate effettuate
Reparti RSA
– nei reparti S.Bartolomea e S.Camillo, a partire dal 12 marzo sono state effettuate rispettivamente 95 e 87 video chiamate;
– nel Nucleo Alzheimer NA2 , a partire dal 23 marzo, sono state effettuate 15 video chiamate.
Reparti CI:,
– nel Nucleo Alzheimer NA1, a partire dal 23 marzo, sono state effettuate 41 video chiamate,
– reparti R1 e R2: è in corso la consegna di tablet appositamente configurati per l’effettuazione di video chiamate”.