VERMEZZO – Questo si chiede l’Amministrazione comunale di Vermezzo, a seguito dell’intenso dibattito esploso sui social (in particolare i gruppi Facebook “Sei di Vermezzo se…” e “Noi siamo VZG”) sulla questione fusione a poco meno di due settimane dal referendum del 30 settembre. “Secondo voi, dire no a 6 milioni di incentivi, a 100 mila euro/anno di economie, alla riduzione dei costi della politica, alla semplificazione, all’accorpamento degli uffici, al dimezzamento delle procedure è una scelta responsabile e di buon senso? – afferma l’assessore al Bilancio Paolo Giussani – Dire no ad un futuro che vede i due paesi un’unica realtà, come di fatto già lo sono anche territorialmente, vi sembra sinonimo di lungimiranza? (Senza cambiare le carte d’identità, le patenti o le partite IVA e permettendo dunque a tutti i cittadini di avere gli stessi servizi). Il tempo è denaro! Dire no adesso alla fusione significa mantenere l’attuale situazione e realisticamente rinviare di almeno 4 o 5 anni questa concreta opportunità di sviluppo, rischiando oltretutto di perdere parte degli incentivi. Ci rammarica davvero constatare la reazione avversa dei gruppi di minoranza i quali, dopo loro stessa lunga analisi, hanno riconosciuto già da tempo gli oggettivi vantaggi derivanti dalla fusione, oggi invitare i cittadini a votare contro solo perché a parere loro viene fatta in fretta. E poco importa a loro che la fusione sia stata ampiamente valutata, ponderata e discussa avvalendosi di un esperto… – prosegue Giussani – I tempi e le modalità con cui si è portato avanti il progetto sono quelli dettati dalla legge Regionale nr. 29 del 2006, come pure gli incentivi sono quelli indicati nella Legge Statale nr. 56 del 7 aprile 2014 (legge Delrio). La fusione è un progetto inequivocabilmente valido!
Allora perché non sostenerlo? Perché chiudere la porta a tutti gli incentivi che ne derivano sia in senso politico che economico? I rappresentanti della minoranza promuovevano già nel proprio programma elettorale la fusione come progetto assolutamente costruttivo e indispensabile alla convivenza dei due paesi. Da loro non ci saremmo mai aspettati un diniego in ultima istanza ma al contrario un ‘SI’ a tono alto e poi nella primavera del 2019 la proposta ai cittadini del loro candidato sindaco alle elezioni. Invece tendono a confondere le idee spostando dal piano politico, come le elezioni del Sindaco, al piano di sviluppo del territorio quale è la fusione anticipando la campagna elettorale. Dunque, chiediamo a tutti i cittadini di riflettere e di diffidare da chi per celati e precoci pretesti elettorali vuole convincervi a dare un calcio a tutte risorse che derivano dalla fusione. Mettiamo da parte i campanilismi e apriamo le porte a un nuovo futuro!” conclude l’ass. Giussani.